Diario clandestino

De profundis


É finita. La parte scorre nelle ultime righe del copione. Cinque anni per descrivere una traiettoria, oggi i presupposti per i quali era giusto far nascere questo personaggio sono tutti svaniti. In parte la vita li ha trascinati via, in parte l'impegno, la tenacia, la voglia, l'istinto hanno permesso di superare molti impasse.Il Diario di Henry nacque per un'idea carpita e adattata di una psicologa, conosciuta casualmente anni fa. Il giorno della mia vita in cui piú probabilmente sono stato piú abbattuto, piú ancora che nei giorni di lutto o in quelli di malattia.Francamente é una storia vecchia, che mi sono stancato di raccontare.Uno ad uno ho chiuso tutti i capitoli, tutti quelli che si sono aperti volontariamente o meno. É ora di chiudere tutto il libro. Spesso ne ho riletto molte parti ma non diverte piú proseguire e questo epilogo ne é un esempio. Da giorni ne progetto la scrittura ma ho insistito a rimandare, posporre, rinviare ed ora siamo al vero epilogo: ad Henry dó la dignita del congedo. Se lo merita, é stato parte di me e mi ha aiutato a far emergere quello che la vita non mi dava o non mi permetteva di dire.Ho avuto alcuni compagni di viaggio. Ho a cuore alcuni di loro e devo loro un commiato.Il resto non conta. Non conta piú a confronto della bellezza che é fuori di qua e che ho deciso di vivere con tutte le mie energie.Addio.HW