Diario clandestino

Ruoli


Il fatto che scriva sempre meno dice qualcosa. Il fatto poi che ciò avvenga a ondate, fa crescere il sospetto. Il fatto infine che queste ondate siano piuttosto corrispondenti con alcune fasi della mia vita, evolve il sospetto a una sorta di certezza. I ruoli fra i due mondi sono forse più incerti: quale dei due rappresenti l'anima bianca e quale l'anima nera ad esempio. Certo è che eliminare qualsiasi connessione tra le due parti è cosa buona e giusta, anche perchè quella che giace in queste righe difficilmente [difficilmente] trova riscontro nella realtà. E chi vuol capire, capisca, so quello che dico. Ora ho una nuova passione [dall'altra parte, intendo] che sublima il mio ego, colma i miei sensi e mi fa sentire 'buono'. Anche Dorian tentava di sembrare buono, ad un tratto del racconto, e io lo ripresi sbeffeggiandolo. Ora che nessuno lo fa con me, non mi resta che farlo da solo, utilizzando tutta l'autoconsapevolezza di cui sono in possesso. Gente è arrivata, è andata, si è ripresentata con parole di vituperio, per poi sfoggiare falsi rami d'ulivo nel becco. Poco saggio, poco di buon gusto, poco piacevole. Altri ancora ci provano e ci riprovano instancabilmente, tentano di riaprire quella breccia che è richiusa da tempo. E questo è a volte piacevole, a volte di buon gusto, ma sempre poco saggio. Oddio. Penso a grandi massi che rotolano con fragore giù dalle pendici di una montagna. Si abbattano ineluttabilmente al suolo schicciando ogni cosa. Tutto. Ora è tutto calmo, silenzioso, macabramente perfetto. Oggi nevica ed è freddo, domani forse sarà lo stesso. Ma tutto sommato poco importa.