LA SCRITTA SULLO ZERBINO
"Manners maketh man. "
William of Wykeham, Motto of Winchester College and New College, Oxford
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Questo 'Diario clandestino' è talmente clandestino che non è neppure un diario. E ciò sia detto a parziale rettifica del titolo e a conforto di chi, leggendo la parola 'diario', drizza sospettoso le orecchie.
Non è un diario, uno dei soliti diari dove si può leggere che il tal giorno il protagonista ha fatto la tal cosa, il tal giorno ha pensato la talaltra e via discorrendo; uno dei soliti diari in cui l'autore si mette al centro dell'universo come se egli ne costituisse il perno.
(Guareschi, 'Diario clandestino', 1949)
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So perfettamente che non si tratta di un capolavoro. Neppure lontanamente. Ma 'The Weather Man' mi piace moltissimo: l'avrò già rivisto una decina di volte. E' indubbio che questo dipenda dal fatto che per molti aspetti senta una certa somiglianza (non fisica) con il protagonista (e non lo dico con orgoglio). Certamente, ero più contento nell'immedesimarmi in Rod Tidwell, ma questa è un'altra storia ... già raccontata in questo Diario, mi pare ... e per molti versi, sorpassata ... anacronistica ...
Torno a bomba: interessante la storia e soprattutto l'intreccio dei personaggi. Perfetto il casting. Nicolas Cage in questo tipo di personaggi contraddittori, epici e sudici allo stesso tempo ('contemporanei', è un wording appropriatamente politically correct) è decisamente il migliore. Michael Cane usa bene il suo grande bagaglio artistico per organizzare un padre tagliente e cinicamente spietato, ancorchè morente.
Ma ecco le punte di diamante.
La (ex) moglie: una perfetta odiosa snob (anche se non lo vuol dare a vedere), inconcludente seppur con i soldi altrui, madre di bassa lega: una donna-saprofita che nel suo destino non può che 'cadere tra le braccia' di un nuovo compagno (a cui sfasciare l'esistenza). Una sorte fatalisticamente inevitabile per lei, il suo caschetto biondo inappuntabile e artificiale e i suoi occhialetti radical-chic. Un personaggio da capogiro.
Il (nuovo) compagno: definizione più corretta (fornita durante il film stesso) 'c***o di gomma'. Un ciccione molle ed opportunista, un invertebrato che a sua volta deve esprimere il proprio parassitismo insinuandosi in una situazione familiare in sfacelo. Atteggiamenti che dicono: 'Io ci sono', ma solo come presenza non come spessore (morale e intellettivo, non nel senso fisico). Orribilmente accostabile ad una lavatrice a incasso, ma senza funzioni di pre-lavaggio, lavaggio, centrifuga ed asciugatura: quindi inutile. Altro personaggio da capogiro.
E allora, mi verrebbe da dire dopo l'ennesima visione del film, perchè dare tutte le colpe addosso al protagonista? Gli altri, che lo giudicano e lo condannano (ed è come sparare sulla crocerossa), non sono certo meglio di lui.
E lui, povero imbecille da 1 milione di dollari l'anno, a chiedersi ancora cosa sarebbe successo se quella sera non si fosse dimenticato della salsa tartara ...
p.s. il (nuovo) compagno, detto anche 'c***o di gomma', mi ricorda terribilmente nei modi una persona con cui per fortuna non ho mai avuto nulla a che fare, ma che si aggira da queste parti. Ripugnante.
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