C'era una volta...

Parigi a me va bene per non tornare piu'.


"Cara Joey, come sai non sono bravo negli addii, ma credo che questo lo sia. Quello vero stavolta. Perchè pur ripensando che quello che volevo era stare insieme, quello che desidero di piu' è essere una persona che vive ogni momento senza indecisioni nè rimpianti. E che non ha paura di affrontare le conseguenze di quello che fa. E tu non sei così. O almeno [non ancora]. Forse un giorno mi dimostrerai che ho torto, spero di sì. Chissà... Dicono che chi nasce rotondo non muore quadrato. Forse siamo [destinati] a ripetere sempre gli stessi errori, indipendentemente da come siamo giudicati. Io spero sempre in un lieto fine...Che follia, vero? Abbi cura di te."La Domenica pomeriggio si tirano sempre fuori vecchi ricordi. Vecchi diari, vecchie fotografie, vecchie parole. Si sfogliano pagine impolverate perchè si ha semplicemente voglia (bisogno) di soffrire un po', forse.Io spruzzavo sempre un po' di profumo sulla prima pagina del mio diario così adesso ogni volta che lo riapro mi basta quello per tornare indietro di uno-due-tre anni. Il problema qua è che non tutti i ricordi sono belli, non tutte le cicatrici si sono definitivamente chiuse. Tante sono ancora aperte e bruciano appena le sfiori, forse quasi tutte.Chè io non sono una che sa dire addio, si sa.La Domenica, verso sera, ti colgono di sorpresa tutte quelle domande -inutili- che ti rendono il cervello un purè. La Domenica sera non hai nulla da fare percio' le devi affrontare per forza -non hai scampo. E io non sono una che le cose le sa affrontare di petto, sono una fifona. Una di quelle fifone che arrivano alla maturità sbronze, già, proprio così. Una di quelle che nascono tonde e poi quando crescono non capiscono più di che forma sono e cercano in tutti i modi di stare nelle righe ma proprio non ci riescono. Chè io mi ripeto in continuazione le stesse cose da sempre ma a quanto pare [crescere], [maturare] non mi riesce bene, non è cosa per me, ultimamente. Ed è strano perchè ho sempre pensato di essere una persona responsabile, intelligente, indipendentemente dallo studio, dalle scelte fatte in passato, dai -grandi- a volte davvero *troppo*- cambiamenti.Ho sempre pensato che tutto questo mi avesse reso un po' più -nonsobenecomedire- [responsabile] [adulta] [affidabile].E invece adesso mi sembra di camminare all'indietro come i gamberi. Sto facendo piu' passi indietro di quanti ne abbia fatti in avanti in tutti questi anni. Forse è che tutte queste scelte, queste finte responsabilità mi hanno impedito di vivermi tutto il resto. E adesso ne pago le conseguenze. Evitando sguardi, parole, sensazioni. Dicono che questo non è vivere. Dicono che bisognerebbe respirare tutto, seguire il cuore, le emozioni, la passione: questo è [vivere.fino.infondo]. Ma il rispetto? Le responsabilità? Dove le mettiamo?Cazzo, proprio io che parlo di rispetto! Io che di rispetto non ne ho nemmeno per me stessa, come posso pensare di averne per gli altri?La verità è che io ho una gran voglia di vivere ma non mi riesce. Ho un maledetto bisogno di [vita], di viverla in ogni direzione, di respirare tutto l'amore possibile, in mille modi diversi. La verità è che sono nata-sbagliata e che devo imparare a con[vivere] con me stessa. Imparare che crescere significa scelte importanti, promesse infrangibili, rimpianti certi. Imparare che crescere non significa necessariamente sbagliare per poi capire l'errore, significa anche evitare di farlo per evitare di ferire qualcuno. La verità, signori miei, è che a volte si sente soltanto il bisogno di [scappare via]. Senza portarsi dietro niente. Per poi tornare e ritrovare tutto cambiato o tutto uguale a come l'avevamo lasciato. La verità è che ho veramente [veramente!] un grandissimo bisogno di estraniarmi da tutto e da tutti per cercar[mi]. Chè ho gli occhi troppo scuri e non mi basta guardarmi allo specchio. Non mi basta guardare sotto il letto -lì ci ritroverei soltanto vecchi ricordi- e nemmeno sotto il tavolo. C'è bisogno di tempo, di certezze, di punti fermi. Perchè la mia vita -come quella di tutti, forse- è piena di persone che se ne vanno, di parole dette un po' troppo in fretta, di sentimenti malsani, di baci un po' troppo [sognati].La verità è che io mi innamoro un po' troppo in fretta -di quello che mi circonda. Mi innamoro delle parole dolci, dei profumi, dell'amore sotto le lenzuola, delle frasi sussurrate al buio, degli sguardi in mezzo alla folla, delle canzoni stonate, degli applausi, delle idee...specialmente delle idee. Mi innamoro delle battute stupide, delle risate, degli occhi dolci, delle pazzie. Mi innamoro dei ricordi.Anche se in verità di Parigi non ho ancora nessun ricordo -credo.  
 *Ecco, è per tutti questi motivi che io [odio] la Domenica.