C'era una volta...

Io sono così, il mio cuore è corallo e vespe.


 Quando m'innamoro divento così dolce che lascio zucchero ovunque m'appoggi -come il pandoro. Ho sentito talmente tanto amore (e il tutto era talmente malsano)che alla fine mi è imploso [dentro]e qualche goccia l'ho sentita anche cadermi giùsui fianchi -come cera.Alla fine non mi è rimasto altro se non una serie di ricordi sbiaditi.Non mi rimane altro se non dirti, ok-io-aspetto-fuori.Chè il mio silenzio ti parli di quello che provo per te.Desidero, con tutto il cuore-l'anima-il corpo-il cervello-lo stomacoche tu capisca [quanto] sia giusto continuare a sorridere,[quanto] sia sbagliato evitare gli sguardi, le parole, le emozioni.Da qualunque direzione essi arrivino.Desidero che tu ti metta in testa che il tempo non guarisce nessuna (ipotetica) ferita.Chè io, lo so, possiamo con[vivere] con tutto questo,possiamo *imparare a farlo -anche se (ti) suonerà strano.Anche se tu non lo saiho il cervello che è un purè, ormai.E' tutta una serie -infinita- di pensieri che si accavallano l'uno sull'altrocome a voler fare l'amoresenza un minimo di pudore.Ho voglia di dirti: torniamo a casa.Ho voglia di sussurrarti, di notte, ti amo.Ho voglia di dirti: mi sei mancato.Ho voglia di sussurrarti, di notte, partiamo.Amo te - e cominci a tremare. 
  Vieni a cercare le mie labbra, metti il tuo cuore morbido al centro della mia barba.