L'Arte e il Volo

Post


 Il Volo in automobileUn avvicinamento quasi perfetto          Erano le cinque e venti del pomeriggio del 16 maggio 2006, il sole sarebbe tramontato verso  le19.30, tempo buono, visibilità oltre 10 chilometri.La velocità era buona, la traiettoria pure ma c’era qualcosa che non  mi convinceva. Tenevo d’occhio la velocità, perfetta, come da procedura, l’allineamento pure era buono, però  avevo una strana sensazione, mi sentivo fuori luogo, ma i controlli dicevano che tutto era a posto. Avvicinamento a 100 chilometri orari, la pista davanti a me si presentava perfettamente allineata, flap a 15, controlli che con metodicità martellante avevo imparato e dovevo applicare fedelmente, come da manuale, o meglio come Luciano, il mio istruttore di volo, non si stancava mai di ripetere. Ecco, avevo capito cosa mi dava da pensare, mi sentivo lento, eppure la lancetta dello strumento indicava 100 all’ora che mantenevo perfettamente e senza particolare difficoltà anche perché non c’era un filo di vento. Erano tutte quelle auto che mi sorpassavano che mi facevano sentire lento!   Questo è quello che capita quando si impara a volare, è una favolosa emozione che prosegue anche quando si è a terra. Mi ricordo distintamente la sensazione di quiete che si impadroniva di me dopo le prime lezioni, ero distaccato dal resto del mondo, ero ancora per aria, tutto era ovattato. Certo i camion che ti suonano sull’autostrada perché vai piano, tolgono tutta la poesia a questo godimento cerebrale e ti riportano davvero con i piedi per terra. Peccato, perché stavo facendo un avvicinamento niente male, dovevo assolutamente tenere i 100 all’ora. Quei clacson non ci volevano. Questi episodi si sono ripetuti tante altre volte, credo di aver accumulato un buon numero di ore di volo “mentale” . Guidando l’auto  prediligo gli atterraggi, sul divano davanti alla tv mi esercito nei circuiti ed infine, nei due o tre minuti che mi servono per addormentarmi una volta disteso sul letto, mi lascio prendere dai decolli.Dilemma: raccontare i miei trip, questa sorta di sesso virtuale,  con il rischio di farmi prendere per matto oppure tacere queste vergognose fantasie e passare per un irreprensibile allievo che ripassa diligentemente le procedure, non lascia nulla al caso e soprattutto ha una buona dose di autocontrollo ?