Roma, 13 feb. (LaPresse) - "Rivoluzione civile è una solo una protesi di Grillo". Lo ha detto Bruno Tabacci di Centro democratico ospite a Omnibus su La7, che poi punta il dito sul suo leader Antonio Ingroia "bisognerebbe applicare una legge molto precisa che consenta un periodo sabbatico tra quando si è in magistratura e quando si decide di occuparsi di politica, perché non lo puoi fare senza soluzione di continuit . Cosa vuol dire andare in aspettativa? Che ti puoi candidare nel collegio dove fino all'altro giorno hai amministrato la giustizia e magari se ti va male minacci i cittadini di tornare ad occuparti della stessa cosa? Questo è profondamente sbagliato". E dopo aver ricordato che "il caso Di Pietro aveva gi dimostrato che l'eccesso di moralismo non aveva un contenuto di moralit ", ha aggiunto: "Non condivido la scelta di Ingroia, perché il ruolo di magistrato è delicato ed è l'ingranaggio decisivo della democrazia" . Purtroppo secondo Tabacci se la magistratura non si è data una regola in merito è "perché i magistrati sono spesso in preda a una spinta corporativa che non fa vedere loro le cose".
(ASCA) - Roma, 13 feb - ''Stiamo negoziando adesso con Alenia Aermacchi i contratti per i lotti 6 e 7. Alenia e' un'azienda competitiva e in grado di garantire un prezzo competitivo per le ali prodotte a Cameri. Questo e' un programma di lungo periodo e i ritorni industriali per l'Italia saranno elevati. Stimiamo 9 miliardi di dollari senza l'attivita' di supporto e ci saranno ancora 4 miliardi di dollari da assegnare al vostro paese''. A dirlo Steve O' Brian, vice president F-35 di Lockheed Martin, nel corso di una conferenza stampa.
NEW YORK (WSI) - Malgrado le parole rassicuranti di Draghi, complice la guerra valutaria in atto, massicce quantita' di lingotti e contratti di oro stanno passando di mano da ovest verso est. Le esportazioni del metallo "non monetario" (ovvero escluse le operazioni delle banche centrali) sono balzate del 43% in dicembre rispetto al mese precedente, attestandosi a 4 miliardi di dollari, secondo i dati pubblicati dal Dipartimento del Commercio americano. Si tratta della somma piu' alta e del rialzo mese su mese piu' elevato negli Usa da settembre 2011. Allora l'oro si era attestato a una quota record di $1.920 l'oncia. Circa meta' dei 4 miliardi sono da ascrivere a Hong Kong. Il G7 ha ribadito l'impegno a non varare politiche volte a cambiare i tassi di cambio, che solo i mercati possono far oscillare. Le belle parole spese secondo cui le politiche fiscali e monetarie non devono essere dirette alla svalutazione della moneta nazionale, tuttavia, non sempre corrispondono ai fatti. Non e' un segreto che le poltiche di Usa e Giappone abbiano l'obiettivo di tenere basso il valore di dollari e yen, per far fronte agli ostacoli di un contesto di grave crisi economica e commerciale. Le preoccupazioni circa le pressioni inflative e la guerra valuario hanno aumentato nettamente il numero di voci favorevoli al ritorno di un tasso di cambio fisso e di un sistema auereo. L'analista di TCW Group Komal Sri-Kumar e Michael Woolfolk di Bank of New York Mellon sono interventui ai microfoini dell'emittente americana Bloomberg per parlare del tema. Alla domanda sul rischio di finire in un periodo di "inflazione diffusa in tutto il mondo nei prossimi anni", entrambi gli analisti convengono nel dire si. Il rischio e' reale cosi' come lo e' quello di una perdita' di credibilita' delle banche centrali. La risposta al nodo della guerra valutaria e dei rischi inflativi generalizzati che offre Komal Sri-Kumar e' molto semplice, almeno quanto drastica: un ritorno al sistema aureo. "Non sarebbe tanto diverso da quanto fu dal 1945 al 1971". Allora il pianeta viveva in prosperita' e il sistema funzionava alla perfezione. "C'era crescita economica e c'era certezza e stabilita' in termini di quali erano i tassi di cambio". "Anche sul breve termine non c'e' nulla da guadagnare con questa lotta alla svalutazione". Anche gli Stati Uniti ci hanno provato. Come? "Con i programmi di allentamento straordinario di Quantitative Easing - numero uno, due e tre all'infinito". E qual e' il risultato?. "Non abbiamo una crescita economica sostenibile". L'oro dovrebbe essere fissato sopra i livelli attuali di $1.675 l'oncia.
Lui dice questo, nel dirlo imprime una direzione al dibattito elettorale. Pone le questioni come più gli aggrada, agli altri concorrenti non resta che inseguire.
Beh, se s' ha da correre per l' Imu c'è chi si dice pressappoco d'accordo per toglierla, chi intende ridiscutere i meccanismi per ripartire meglio gli oneri, finanche chi si dice disposto a ridurne le aliquote. Si, insomma, tolgo l' Imu; taci tu, lo faccio io.
Andiamo a ficcare il naso tra i fatti: la questione in questione è uno spezzone della questione economica per uscire dalla crisi? Gi , con l'annullare, modificare, ridurre quella tassa, fatta per fare cassa, si intende rimettere i soldi in tasca a chi spende. Essipperchè tutti questi Lorsignori devono aver scorto che a partire dal 2007 il reddito medio pro capite delle famiglie è sceso ai livelli del 1993: -0,6% in termini reali tra il 1993 e il 2011. Negli ultimi dieci anni la ricchezza finanziaria netta è passata da 26.000 a 15.600 euro a famiglia, con una riduzione del 40,5%.
Gi , dal 93 ad oggi, i nostri però non sembrano aver scorto quante merci e servizi si siano aggiunte a quelle gi sul mercato: soddisfatti i bisogni sono arrivati prodotti per soddisfare emozioni, passioni, pure esperienze. Tutto-quel-che-serve-per-vivere si è fatto servizio. Sono servizi pure quelli per fare pipì, pupù, dissetarsi, sostare, si pagano pure.
Tra scorto e non scorto sta il quid. Si è creata insomma una enorme disparit tra reddito disponibile e spesa da sostenere che solo il debito erogato in tutte le salse ha tentato di colmare.
Quando il debito ha fatto sboom, la disparit ha fatto sdong: la crisi sta tutta qui! La politica faceta non trova meglio da fare che restituire quel maltolto dell'Imu mettendo nelle tasche di chi deve spendere l'iperbolica cifra di 206 euro per le famiglie, quelle benestanti e quelle malestanti, per sanare quella disparit e poter spendere a iosa.
, Dannazione, la regola aurea per uscire dalla crisi recita altro: tutto quel che viene prodotto deve essere consumato. Perchè questo si faccia, occorrono risorse di reddito adeguate alla bisogna nelle tasche di chi deve acquistare, non briciole. Così si può ottimizzare l'impiego di tutte le risorse produttive; così si genera ricchezza senza se, senza ma.
Roma, 13 feb. (LaPresse) - "Siamo fiduciosi che oggi il Consiglio di amministrazione di Finmeccanica sappia prendere decisioni necessarie in questo grave momento". Così il ministro dell'economia Vittorio Grilli a margine della 36^ sessione del Consiglio di Governance dell'Ifad, commenta lo scandalo finanziario di Finmeccanica. "Garantiamo il massimo impegno, stiamo monitorando la situazione" aggiunge Grillo.