FOCUS

POTREMMO VIVERE SU UN ALTRO PIANETA?


OSSERVIAMO I PIANETIMercurio, Venere, Marte, Giove e Saturno si possono vedere anche a occhio nudo: sono minuscoli puntini nel cielo trapuntato di stelle, e si riconoscono perchè la loro luce ci appare stabile. Per apprezzarne le caratteristiche però,  è necessario avere un telescopio. Mercurio è il più difficile da osservare: è così vicino al Sole che restiamo abbagliati dalla nostra stella! Venere, uno degli astri più splendenti del cielo, è visibile al mattino o alla sera, al contrario di Marte che può essere osservato in piena notte: è caratteristica della sua luce rossa. Di Giove possiamo ammirare le macchie e di Saturno gli inconfondibili anelli. Infine, Urano è azzurrognolo e Nettuno splende di una bellissima luce azzurra.  
  LA TERRA: LA MIGLIORE!Il nostro pianeta è l'unico nel Sistema Solare ad avere l'acqua, indispensabile per la vita. Come distanza è il terzo dal Sole, da cui riceve la quantità giusta di luce e calore. L'inclinazione del suo asse ci regala le stagioni e l'atmosfera ci consente di respirare e ci protegge dalle radiazione dannose del Sole. Anche visto dallo spazio sembra davvero un bel posto dove vivere. IL TEMPO E I PIANETII pianeti e le loro lune sono in perenne movimento. Ciascuno ruota su se stesso: il tempo che impiega per fare un giro completo attorno al proprio asse è detto giorno. Poichè ciascun pianeta ruota a una velocità diversa, anche il giorno ha durate differenti: sulla Terra 24 ore, su Giove 9 ore e 51 minuti e su Venere ben 243 giorni terrestri! I pianeti compiono anche una rotazione intorno al Sole: il tempo necessario a descrivere tale orbita è chiamato anno. 
Una delle due lune di Marte  L'ORIGINE DEI PIANETIQuando nasce una stella, attorno a essa si forma anche un grande disco di materia solida più fredda. Kant e Laplace chiamarono questa materia nebulosa protoplanetaria: supposero che, sottoposta all'azione della gravità, si addensasse fino a formare corpi sempre più grandi, i pianeti. Oggi sono riusciti a vedere queste nebulose, quindi si ha la conferma che Kant e Laplace, tre secoli fa, ci avevano azzeccato.