Le foglie e il vento

Si fallor sum


Ebbene sì, sulla scorta del mio Agostino, me lo sono scritto dappertutto, ma davvero ha ancora qualche difficoltà ad accettare i miei errori...Non considero che ho tentato strade vergini, che ho lavorato in condizioni terrififcanti, l'unica cosa che vedo è che "quella volta" sì, quella volta lì, ho ceduto alla mole che premeva sulle spalle, ho lasciato che la marea mi sommergesse.Chissà perchè capitava che, proprio quando ero al massimo dello sforzo, arrivasse puntuale proprio quel colpo preciso al mio punto debole, sì, proprio lì, non altrove.E una volta, una volta sola, ho deciso che non ce la potevo fare, che quella volta non avrei retto, e mi sono accasciata.Prima degli altri, sono stata io a non perdonarmi, ed ancora la rabbia mi consuma dentro, mi toglie la pace interiore, mi trasforma nella nemica di me stessa.E, come sempre, credo di dover cominciare da capo, da principio, capire da dove viene tutta questa acredine. In fondo giustificherei chiunque  avesse passato un decimo di ciò che ho passato io: perchè non uso la stessa benevolenza con me stessa?Bel quesito...bisognerà lavorarci...Baci!