Le foglie e il vento

La diversità del dolore...


E' un po' di tempo, circa un paio di giorni che mi frulla in testa questo pensiero: come il dolore renda "diversi" nella massa della gente che ti sfreccia accanto, tutta presa a dimostrarsi invulnerabile e onnipotente.Si creano cunicoli dentro di te, quando il dolore ti visita: un fitto intreccio, un reticolato di vie in cui tu solo, alla fine, sai orizzontarti.E' anche un percorso squisitamente personale, perchè, come diceva Jane Austen, -se non ricordo male - "tutti sono felici allo stesso modo, ma ognuno è triste a modo suo...", ed è quindi una sorpresa indescrivibile vedere qualcuno camminare sui tuoi stessi sentieri, senza che tu, in fondo, abbia fatto molto per sbandierare il tuo percorso segreto.Eppure può capitare, qualcuno può avere la spinta e l'incoscienza per guardarti negli occhi e voler "davvero" percorrere le tue strade, e tu potresti essere altrettanto incosciente da lasciarlo entrare.Può essere uno sguardo, può essere una stretta di mano, è un attimo.Un cenno d'intesa e l'esperimento comincia, perchè c'è ancora qualcuno che ama conoscere esplorare.....toccare con mano la diversità del dolore che ti rende diverso, unico, e guardarlo con curiosa benevolenza, con delicatezza sorpresa.E lo senti che è vero quel momento, te lo ricordi se ci pensi, e affiorano sguardi e gesti, ed è fissato nel tempo oltre il  tempo.Anche questo è possibile, alla fine...Baci