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Sicilia, libertà e politica


Per un siciliano la libertà costituisce una conquista, per chiunque altro, invece, è un diritto che si acquisisce dalla nascita. L'illegalità non ci turba più di tanto e preferiamo chiudere almeno un occhio e spesso anche la bocca, tanto che le forze dell'ordine sono “sbirri” o “guardie” riconducendo tutto ciò che ci sta intorno ad un gioco delle parti. Tuttavia mi sento libero perché ho deciso di avvalermi di tale diritto e ho cominciato a scegliere. Se ce ne fosse bisogno di esplicitarlo, tra guardie e ladri preferisco i primi.Tra le scelte c'è anche quella relativa al dare un favore, non mi piace il do ut des! Allora, passa il favore, niente a che vedere con la vecchia storia siciliana; si tratta della frase cruciale di un film “Un sogno per domani” che nasconde un sublime quanto semplice significato: aiutare qualcuno a compiere qualcosa che non riuscirebbe a portare a termine da solo, senza chiedere nulla in cambio se non appunto quello di fare lo stesso con chi ne abbia la necessità, passando quindi il favore.Il rapporto che i giovani hanno con la politica è caratterizzato da un contrasto tra i sogni giovanili e il pragmatismo adulto, se a questo aggiungiamo le ideologie partitiche il quadro è completo. Da anni tendo a dividere la politica con la partitica in quanto quest'ultima è segnata dai comportamenti, intesi come atti e parole, degli appartenenti al partito che sono imputabili all'appartenenza stessa; la politica invece rispecchia le convinzioni di ognuno di noi, e quindi le scelte compiute in relazione al proprio grado di libertà. Più le mani sono legate meno propria e più altrui sarà la scelta.A conferma di quanto detto riporto delle definizioni presenti sul Vocabolario Illustrato della Lingua Italiana (Devoto – Oli):Partigiano (generico e letterario): seguace o fautore per lo più fazioso [Da Parte, come Artigiano da Arte]Partitico (non comune): Dichiaratamente o ufficialmente legato alle sorti o all'azione di questo o di quel partito, oppure ad una situazione o struttura politica fondata sulla presenza e la partecipazione diretta dei partiti [Da partito-2]Partito-2: Associazione volontaria di cittadini che aderiscono ad una determinata concezione politica e sociale, e all'azione organizzata per attuarla attraverso la partecipazione alla vita pubblica e alla direzione dello Stato.Partito-1 (arcaico e letterario): Diviso (per lo più di “spartito” o con l'idea di un frazionamento accentuato specialmente sul piano politico o civile).Politicante: Di persona il cui comportamento politico è caratterizzato da interesse, faziosità, ambizione, assenza di fede e di scrupoli.Politica: Teoria e pratica che hanno per oggetto la costituzione, l'organizzazione, l'amministrazione dello Stato e la direzione della vita pubblica.Politicantismo: Partecipazione faziosa o incompetente ai problemi attuali della politica.Politico (letterario): Essenzialmente caratterizzato dalla partecipazione alla vita sociale e civile. Secondo Aristotele l'uomo è un animale politico.Politicone: Di persona che, nella vita privata, riesce quasi sempre a barcamenarsi o ad imporsi con l'ipocrisia e l'astuzia. (propriamente) Chi ha grande esperienza e abilità politica.Troppo spesso il termine politica è stato confuso con quello di partitica (talvolta partigiana), più di frequente sono stati chiamati politici persone che in realtà sono politicanti o politiconi. Forse è il caso di rimettere le cose al proprio posto e ridare il senso originario ai termini oltre che alle azioni.Dalla nascita sono tante le volte in cui è necessario compiere una scelta, ma di sicuro non dobbiamo scegliere di essere liberi poiché lo siamo dalla nascita!