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RINOPLASTICA MANDA NI COMA UN 19ENNE DI VIGEVANO


CRONACA InviaStampaE' successo in un centro specialistico di Travacò Siccomario, nel pavese durante l'operazione ha avuto un arresto cardiaco, ora è molto grave PAVIA - In coma per una rinoplastica. Lotta per la vita nel reparto rianimazione del policlinico San Matteo di Pavia uno studente di 19 anni di Vigevano (Pavia), in coma in seguito a una complicanza insorta durante un intervento di chirurgia al naso, una rinoplastica decisa per ragioni estetiche. L'intervento è stato eseguito sabato scorso in un centro specialistico di Travacò Siccomario, località alle porte di Pavia. Saranno gli accertamenti disposti dalla Procura di Pavia a stabilire le cause dell'improvviso arresto cardiaco per il quale il ragazzo è finito in coma nel corso di un'operazione apparentemente priva di difficoltà, eseguita in anestesia locale. Il giovane si è sentito male mentre l'intervento era in corso. E' stato subito avvisato il 118, e un'ambulanza è giunta di lì a poco sul posto. Il ragazzo è stato portato al San Matteo, in rianimazione. Le sue condizioni sono molto gravi ma, secondo quanto si è appreso dai sanitari, c'è la speranza di poterlo salvare. I suoi familiari non rilasciano commenti e attendono di conoscere le cause. La cartella clinica del giovane è stata acquisita dai carabinieri dopo un sopralluogo nel centro specialistico di Travacò. "L'intervento al quale il giovane è stato sottoposto - spiega Mario Bussi, direttore della divisione di Otorinolaringologia dell'Ircss San Raffaele di Roma - è a bassissimo rischio. Anche i farmaci utilizzati per l'anestesia locale sono in genere al di fuori da ogni pericolo, salvo specifiche intolleranze. Per questo quanto è accaduto è sconvolgente. Se, come si sa, è intervenuto un arresto cardiaco, potrebbe anche essere stato lo stress, l'emozione dell'intervento a provocare il problema. Ma ha solo 18 anni e voglio dare per scontato che prima dell' operazione abbia fatto tutti gli esami del caso". "Con le poche notizie che si sanno, è difficile dire cosa sia accaduto al giovane paziente" osserva il chirurgo plastico milanese Maria Teresa Baldini, che però azzarda: "Si può solo supporre, visto che si è verificato un arresto cardiaco, che il problema sia dovuto al farmaco utilizzato per l' anestesia. Quando si opera in anestesia locale il chirurgo deve effettivamente impiegare un anestetico leggero, come quello che usa il dentista, che toglie sensibilità localmente. E il rischio è minimo. Però bisogna limitarsi all'anestetico e non ricorrere, come a volte accade, a qualcosa di più forte senza le dovute precauzioni". (REPUBBLICA)