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Sicuramente avrete sentito che in Italia c'è il recordo di rapine. Dicono che avvengano soprattutto dalle 11.00 alle 13.30 del venerdì, ovviamente l'orario clou in cui le banche possono avere afflussi di denaro per vari motivi (pagamenti da fare, prelievi da sopperire, ecc...). Altrimenti come giorno viene scelto il lunedì. Le rapine sembra che in media durino dai 60 ai 180 secondi, fatte con taglierini o armi finte o minacce. Ci sono questi osservatori che fanno 'ste indagini che non so bene fino a che punto possano dire a noi onesti cittadini che cosa succede. Noi lo sappiamo meglio di voi che succede. C'è il direttore dell' ABI (l'associazione dei bancari), un certo Giuseppe Zadra, che ci vuol far capire che la COLPA delle RAPINE è del DENARO IN CONTANTI. Dice che SIAMO IN RITARDO RISPETTO ALL'EUROPA. I signori delle Banche, che tutti ovviamente già da anni sappiamo che sono LADRI LEGALIZZATI, vogliono che noi si usi sempre BANCOMAT, CARTE DI CREDITO. C'è pure da dire che in Italia si fa la metà delle rapine d'Europa (3000 su 6000 totali) ma che da noi si prendono solo i soldi e non ci sono coinvolgimenti o sparatorie a persone con uccisioni da 10 anni, in Europa invece è il contrario. Il problema è che la gente che va a rubare, tantissime volte, lo fa perchè è stanca di aver fatto un "mazzo così" e di dover rinunciare a farsi una casa (le banche per prestiti o mutui che ti concedono in controparte vogliono o soldi in mano o qualcosa di grande valore da potersi prendere in caso di mancato pagamenti nei termini). Con stipendi fermi da anni (tranne quelli dei bancari, dei managers, dei dirigenti e dei signori che con la p.iva fanno quello che vogliono) la gente ha notato molto prima dei signori che raccolgono i dati che la NOSTRA, e non la loro, economia è di merda. In Spagna ci chiamano la generazione "de los mille euros". A volte non è pure così, ed ai mille euro (che sono pochini per vivere oggi) non ci si arrivaanche se hai i classici "pezzi di carta", magari più di uno, che ti potrebbero aprire varchi. Ti danno sempre il minimo stagionale ogni mese e da lì non si fugge. O quello o niente. La classica frase : "Se non ti va bene quella è la porta e te ne puoi pure andare subito" non è solo una leggenda metropolitana. E' realtà vissuta ogni giorno. Ma poi la gente, quando è esasperata, compie gesti estremi. Se al posto di aspettare SCIOPERI, INCONTRI falsissimi come i soldi del Monopoli tra le famosissime e tanto decantate PARTI SOCIALI, si dessero stipendi onesti la rapine sarebbero minori. Altro che bancomat e puttanate che ci raccontano i banchieri. Al posto di 950 euro al mese datecene 100 in più ogni anno. Vedremmo subito che le rapine diminuirebbero. E non c'è nemmeno bisogno dei rafforzamenti di poliziotti in borghese e dei metal detector. Alla faccia dei LADRI LEGALIZZATI DELLE BANCHE, che hanno anche 14esima e 15esima e che, come POLITICI, MEDICI, AVVOCATI, INGEGNERI, sono sempre i più protetti dai tempi dei ducati e delle signorie. |
IL GIGANTE CHE CAMMINA Il bel film di Renzo Martinelli dedicato ad uno dei più famosi ed importanti uomini di sport di cultura italiana di tutti i tempi è veramente un film che merita di essere visto. Non sarà mai un film di livello pregiato ma costituisce certamente un bello spaccato della "Italia" degli anni che gravitano attorno ai due conflitti mondiali e che arriva in qualche modo agli anni Sessanta con il mito americano che scorazza nelle menti degli italiani che ancora non hanno la tv a colori e che sognano attraverso la radio. Il film in questione è CARNERA, The Walking Mountain. La storia è quella dei gigante buono Primo Carnera, ragazzone di 2.04 metri (così come scrivevano riviste di pugilato come IL PUGILATORE, ndr.), che pesava circa 120 kg, che di torace misurava 128 cm e che arrivò a calzare un terrificante 52 di scarpe! Dopo il film di Mark Robson "Il colosso d'argilla" basato sul romanzo di Budd Schulberg dove si può ammirare un Humphrey Bogart al suo ultimo film (e che negli USA venne chiamato "The Harder They Fall"), arriva questo film che si configura come un prezioso affresco dell'Italia anni Trenta che ci viene "raccontato" tramite le vicende di un ragazzone nato a 40 km da Udine, precisamente a Sequals, in provincia di Pordenone, nel 1906 e che aveva già le proporzioni di un gigante visto che pesava 8 kg dalla nascita e che era molto raro crescere in quella maniera visto che povertà, disoccupazione e fame erano profondi problemi della maggior parte degli italiani. Il padre di Carnera teneva in piedi la famiglia facendo il mosaicista in Germania ma quando Primo aveva 8 anni abbandono forzatamente quanto dolorosamente il lavoro perchè partì soldato per la I°Guerra Mondiale. La madre per vivere con una minima decenza di cibo e vestiti vendette pure la fede nuziale. Carnera abbandonerà la scuola coi suoi fratelli ed insieme inizieranno a mendicare. Con una crescita poderosa divenne un vero colosso tanto che per scarpe usò quelle di un soldato austriaco morto in battaglia e come vestiti si mise un'uniforme di un soldato tedesco. Costretto a 18 anni ad emigrare in Francia per non gravare sulla famiglia, venne notato da un circo e poi, in uno spettacolo da un ex campione dei pesi massimi francese Paul Journée il quale lo fa abbandonare il circo per fare due soldi come falegname e lo fa allenare nella sua palestra insegnando a Primo i primi rudimenti. Via via la vita di Primo sarà piena di alti e bassi, di glori e di sconfitte, di riflettori e di disagi in un'alternanza molto forte di emozioni. La buona narrazione del film, senza quei penosi tempi morti che a volte gli sceneggiatori mettono in questa specie di vicende-kolossal, e la storia accesa senza divagazioni stupide, anche aiutata da una fotografia ben organizzata e curata anche nella ricostruzione degli scenari americani che sono molto vicini al reale. Non mancano immagini storiche dell'epoca - e quindi del Duce - che come noto "usò/abusò" Carnera come una sorta di "vessillo della razza italica", forte e vincente nel mondo per ovvi motivi di propaganda politica e di lavaggio delle teste dell'italiano medio, poco acculturato, e poco avvezzo alle notize vista l'arcinota ed implacabile censura fascista del giornalismo di radio e carta stampata di quei tempi. Bella, degno di nota e di buona discussione, l'interpretazione di Andrea Iaia, un colosso semi-pugile quanto attore che ricorda molto bene Primo Carnera non solo per la stazza ma pure per come si muove e boxa sul ring. Ammirevole la sua parabola pugilistica che va dal 12 settembre del 1928 (debutto a Parigi) al 29 giugno del 1933 tenuto al Madison Square Garden di New York diventa il primo campione del mondo italiano dei pesi massimi al grido dei tanti italiani paganti che vedevano in lui la sofferenza di un uomo che era riuscito a combattere le difficoltà ed a diventare importante ed a rappresentare una rivincita morale anche per loro. Dopo aver dato l'addio alla boxe (1946), aver fatto 2 bimbi (Umberto e Giovanna Maria) con Pina Kovacic, diventa a 51 anni un campione di wrestling (esattamente il 18 febbraio 1957) battendo King Kong, un gigante dal peso di 228 kg ! Più tardi s'ammalerà di cirrosi epatica e tornerà nel Belpaese. A 34 anni dalla sua conquista del titolo mondiale del pesi massimi di pugilato, Carnera morirà nella sua Sequels godendosi prima l'affetto dei propri cari. Morì infatti proprio il 29 giugno 1967. Se quindi avete modo andate a vedere questo film. E forse capirete come mai quest'uomo è diventato mito. In questa società una "Montagna che cammina" stonerebbe e forse sarebbe manipolato dai mass media. Carnera era anche un amante del ballo, della lirica e che sapeva citare a memoria versi di Dante Alighieri. Nell'Italia degli anni Trenta dipinta da questo film di Martinelli ci sono tanti bei ingredienti per capire quei tempi, quelle emozioni, quelle paure. E soprattutto quel uomo buono gigante non solo fuori ma, fondamentalmente, anche nell'animo. Chapeau. Voto : 7 e 1/2 |
FAVA, FORMAGGIO E SCUDETTO. CATANIA IN A Maggio mese interista. Sembra strano ma se ci si pensa bene forse non troppo. Dopo che a maggio sia Juve e Milan sono retrocessi in B, dopo che a maggio MILAN e JUVE hanno perso la Champions, dopo la Juve il 14 maggio perse uno scudetto sotto l'acqua di Perugia (dopo che magico-Pippo Inzaghi si mangiò 2 gol facili facili con il portiere Mazzantini steso già a terra, ndr.), arriva il maggio interista. Nel mese della fava e del formaggio la pioggia di Parma regala emozioni degne del più bel teatro del calcio. Negli altri campionati non esiste una squadra come l'Inter. Non parlo solo dell'Europa, parlo di tutti i campionati professionistici di calcio esistenti. Una squadra che è impossibile scommettere, una squadra che non ha aiuti esterni, una squadra che non è mai retrocessa in B. Una squadra senza provette dai valori strani, senza Moggi o Galliani che fanno accordi di sottobanco, senza "sudditanze" che ti fanno stare un gradino più su degli altri. Alla faccia dei "magnaporchetta de Roma" che non ha capito che i veri scudetti non si vincono con gente come Juan e Doni che cercano di capire cosa fare di un cross scodellato al 90esimo di un derby importante, che non si vincono i titoli italiani quando si perde 4a1 e si pareggia in trasferta facendosi trafiggere da un difensore che fa un gol all'anno e che per farlo si fa largo in mezzo a 4 uomini e ti spegne i sogni di gloria. Gente come Totti (che può dire pure 3 vaffa all'arbitro) e come De Rossi non meritano affatto di vincere. Non certo per il loro valore calcistico (davvero eccelso, non c'è che dire) ma per il loro valore umano...è un po come se tu ripudiassi le donne perchè non sai trombarle bene e gli altri lo sanno fare, ma continui ad inveire, ad avere sospetti, a "rosicare" come si dice nella Capitale. Roma ha un magnifico pubblico che ama la città e la squadra come forse nessuno sa fare. Ma non si può pretendere che basti l'amore della gente...altrimenti Roma avrebbe vinto in ogni sport da 100 anni e così per sempre sarebbe destinata a fare. Il calcio è fatto di gente che para e non tentenna (Julio Cesar), che corre e mette tutto (Maicon e Maxwell), che non molla mai e aiuta i compagni senza "dare legnate" (Cambiasso e Zanetti), che ha giocate magnifiche simili a passi di danza (Ibrahimovis e Balotelli), di persone che anche se veongono fischiati ogni volta sanno che si prendono e si danno (Materazzi e Vieira), e di uomini che sanno aspettare e pungere (Crespo, Cruz e Suazo). Questo campionato ha visto trionfare meritatamente l'Inter davanti ad un Roma con abili palleggiatori e corridori (Vucini, De Rossi, Taddei, Aquilani, Perrotta, Totti, Pizarro, ecc...) ma che nei momenti topici ha fatto flop, questo campionato ha visto vincere l'Inter davanti a squadra che avevano in rosa Kakà-Pato-Inzaghi-Seedorf-Pirlo, questo campionato ha mostrato che si può vincere anche senza due capocannonieri (Del Piero e Trezeguet) anche se 17 gol stando per un bel periodo fuori dai campi non sono male. Questo campionato ha pure visto vincere una squadra senza due pilastri centrali difensivi come Cordoba e Samuel....un pò come se si immaginasse qualche anno fa la Juve che avesse vinto il campionato senza Thuram e Cannavaro ma solo con Buffon. Non mi pare un campionatino tanto facile da vincere e tanto scontato come tanti parrucconi che affollano i "teatrini della tv" amano ricordare a più riprese. Dite a De Rossi che se viene a Milano la Coppa dei Campioni d'Italia gli e la facciamo toccare, o gli ci facciamo fare un foto vicino. Dite pure a Spalletti che è bravo ma che con un retroguardia così e senza due vere punte di ruolo (e non adattate alla manovra) il campionato si vinceva. Al posto di comprare 186 centrocampisti era meglio che si prendeva 2 difensori per bene e due punte come Dio comanda. Pure per lui, come per i magnaporchetta che dicono "comunque semo campiono 'o stesso" inviamo saluti da Milano. Chi li manda sono campioni d'Italia e non gente che parla e straparla e che dice che gli altri sono più bravi di te in campo, son più cinici, hanno più giocate vincenti. La sola debacle interista dovuta all'eliminazione dalla Champions ha ridato fiato ad una Roma già malata d'asma, di cuore e di testa. Con tanti punti di vantaggio l'Inter ha speso energie nella Champions, ha subito un contraccolpo psicologico grande (vedi Shalke04 e Villareal anni fa), ed ha permesso alla Roma di rimontare un campionato che solo così poteva esser messo in dubbio tan'era lo differenza con le altre. Non siete voi romanisti che avete fatto un rincorsa incredibile. V'abbiamo aspettato, vi abbiamo permesso di andare a Roma..e non vedere il Papà. Se la porchetta v'è andata giù male, e "ve se mpone" è solo colpa vostra. Credevate che lo scudetto arrivasse a Roma. Ma le favole, e le parole, le porta via il vento. Mentre le giocate sul campo e le glorie non v'appartengono perchè ha vinto chi ha meritato. E voi, solo a parole, di meriti ne potete avere quanto si vuole. Salutatemi la Capitale me raccomanno. Cari amici romanisti v'abbiamo pure fatto credere di diventare campioni per un'oretta. Eravate su "Scherzi a Parte". Alla fine lo sapete come funziona...E' tutto costruito. Era fatto per farvi divertire. E poi: "Tanto c'era tempo brutto...mica potevate andà a Ostia o a Freggggene a favve er bagno cor i pupi" E non dimenticate che il Grande Uomo Ragno del calcio italiano v'ha fermati. Grande Walter. "An vedi 'sti romani...voleveno vince a Catania. Provatece n'artra vorta..magari ve riesce". Ieri comunque nelle case degl interisti s'è cenato così: L'antipasto era Roma a -1 alla penultima di campionato in salsa giallorossa. Il primo era Inter FC di Milano con vino de li castelli romani. Il secondo? Beh, abbacchio di tifosi alla romana in salsa di Ibrahimovic credo che possa andar bene P.S. Ah, una cosa da non dimenticare. Il dolce è solo per noi. |
Sneocdo uno sdtiuo dlel'Untisverià di Cadmbrige, non irmptoa cmoe snoo sctrite le plaroe, tutte le letetre posnsoo esesre al pstoo sbgalaito, è ipmtortane sloo che la prmia e l'umltia letrtea saino al ptoso gtsiuo, il rteso non ctona. Il cerlvelo è comquune semrpe in gdrao di decraifre tttuo qtueso coas, pcheré non lgege ongi silngoa ltetrea, ma lgege la palroa nel suo insmiee... vstio? Sneodco voi, csoa czazo si funamo a Cadmbrgie? |
Tempo fa mi chiedevo una cosa: ma le carezze servono ? Che cosa spinge l’essere umano verso l”altro” ? E perché strutturiamo il nostro tempo mediante l’intimità di un carezza ? Spesso succede che queste persone non abbiano mai avuto esperienza di carezze positive, non ne conoscono il significato e mettono in atto comportamenti per riceverne solo di negative, fino a quando, se è fortunato, un evento nella vita gli fa notare l’altra faccia della medaglia, un’isola felice: il riconoscimento dolce che proviene dall’altro, la sensazione di benessere, di vivacità e di importanza che sviluppa la vena vincente. è una delle più belle carezze che possiamo fare ad una persona e le più belle che possiamo ricevere Ma è tristemente vero che purtroppo oggi si dice di non avere più il tempo per ascoltare e si rischia di divenire isole infelici |
Come Arrivare IN AUTO Da Bologna (175 Km)· Autostrada A14 direzione Bologna – Canosa · Uscita Pesaro-Urbino · Proseguire per S.P. 423 (26 Km) Da Ancona (100 Km) · Autostrada A14 direzione Canosa – Bologna · Uscita Fano · Superstrada E78 – Ss 3 direzione Roma - Urbino · Proseguire E78 – Ss 73 bis per Urbino (12 Km) Da Roma (260 Km) · Autostrada A1- E35 – E45 fino Orte · Proseguire per E45- Ss 3 bis fino a Umbertide · Continuare per Ss 3 direzione Roma – Urbino · Proseguire E78 – Ss 73 bis per Urbino (12 Km) Da Arezzo (100 Km) · E78 – Ss 73 bis fino San Giustino · E78 - Ss 73 bis (Passo di Bocca Trabaria) · Ad Urbania proseguire per Ss 73 bis (16 Km) IN TRENO Da nord· Fino a Pesaro (35 Km da Urbino) Da sud· Fino a Fano (47 Km da Urbino) Poi si prosegue in autobus o auto IN AUTOBUS Linee bus da Pesaro, Ancona, Roma, Arezzo e Fano IN AEREO Voli per gli aeroporti di Falconara (Ancona) e Rimini Poi si prosegue in treno (fino a Pesaro o Fano) o auto CON LA NAVE· Traghetti per il porto di Ancona · Porti turistici di Pesaro e Fano
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Non fosse per gli Europei, probabilmente, sarebbe out da un pezzo. E invece, spinto dalla voglia di nazionale, Ibrahimovic è ancora in gioco. Almeno in teoria. E l'Inter torna a puntarci, ora che la Roma, e il Parma, fanno parecchia paura. Fermo dal 29 marzo (minuto 68 di Lazio-Inter 1-1), a secco di gol da due mesi e mezzo (non segna su azione dal 20 gennaio: doppietta decisiva proprio ai gialloblù emiliani), lo svedese potrebbe diventare il grande acquisto in questo ennesimo finale da psicodramma nerazzurro. "Lui vuole assolutamente esserci", giurano alla Pinetina. La lesione al tendine del ginocchio sinistro è guarita, o quasi. Resta, però, il dolore. L'iniezione speciale effettuata dal prof Alfredsson, in Svezia, non ha dato gli esiti sperati. Perché l'attaccante non è ancora riuscito a riprendere gli allenamenti con regolarità. Senza un Europeo alle porte, con l'Inter in netto vantaggio sulla Roma in classifica, Ibra avrebbe probabilmente scelto altre strade, magari quella dell'intervento chirurgico. Per risolvere il problema una volta per tutte. E invece resta in ballo. Zittite le voci di mercato ("Non ho problemi con Mancini, sto bene all'Inter, il mio futuro è qui"), volato a Stoccolma per il consulto decisivo, lo svedese conta di tornare in campo in questo avvio di settimana. Mancini e la società sperano che riesca a fare almeno qualche allenamento. Per poterlo convocare. Con lui in panchina, domenica pomeriggio, il Parma (e quindi la Roma) farebbe un po' meno paura. Così altri tifosi interisti eviteranno di scagliare altri tv dalla finestra e ci saranno pure tante bestemmie in meno dei soliti interisti. E così., colui che ha deluso contro Milane, Juve e Champions League potrebbe mettere la firma sul presunto scudetto neroazzurro. Magari infiltrazioni, massiggi, fisioterapie miracolose, serviranno allo staff medico dell'Inter per rimettere in piedi Ibrahimovic.
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GNOCCHE AL POTERE? non è questo il punto...
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Inviato da: Rebuffa17
il 10/05/2012 alle 11:35
Inviato da: carlo.stefani
il 03/03/2012 alle 11:59
Inviato da: comandantekil
il 17/06/2008 alle 14:11
Inviato da: ASTRO.19
il 17/06/2008 alle 11:45
Inviato da: elyrav
il 17/06/2008 alle 11:37