follevolezza

Vivo al 182 di via Tal de' Tali


Se mi cerchi, sai dove vivo. Sono al 182 di via Tal de' Tali. Non chiedermi a quale citofono chiamare, non ho il citofono.Se per questo non ho nemmeno un bagno o una televisione.No non vivo in un appartamento distrutto o antichissimo.Non vivo in un appartamento punto.Se mi cerchi e vieni al 182, mi troverai sicuramente nelle ore di riposo.Riposo è una parola grossa ma rende l'idea.Da dove vivo, vedo una scuola. Una scuola come quella dove andavo anche io.Ti rimane difficile crederci, se mi guardi ora, ti viene più facile pensare che sono così dalla nascita. Ma non è così. Ho avuto un'infanzia anche io.Ho frequentato scuole e persone colte, io. Ho letto libri e ho anche scritto libri.Il libro più semplice ma anche quello più complesso, però, è "la mia vita".Un'infanzia felice, non ricca ma agiata. Un'adolescenza tormentata ma non drammatica. La perdita di un amore e poi dell'amore dei genitori. Forse morti entrambi. Defunta per loro la loro prole, sicuramente. Infine la strada. La violenza della disperazione di chi ci vive, che non ha nulla a che vedere con la cattiveria di chi non capisce. Infine la perdita dei denti, l'incurvamento della mia schiena, il disprezzo di chi mi circonda senza guardarmi, l'oblio del mio unico amico vino, l'unico che si prende la briga di augurarmi la buona notte.La mia vita è di fronte ad un portone che è sempre chiuso. Una coperta che mi copre dal freddo e dal caldo, uno scalino che mi fa da letto e la vista su una scuola che mi ricorda momenti felici, lontani.Ora se mi cerchi, ma so che non mi cercherai mai, sono al 182 di via Tal de' Tali e non mi ricordo più se sono uomo o donna. Sono invisibile e basta.