follie camune

L'ULTIMO 3-2.... PER NOI!


Palestra addobbata, tutti gli striscioni fuori, non volevo questa finale, contro di loro. Odio queste tensioni ingiustificate, battaglie tra poveri le ho sempre considerate, figurarsi si gioca a chi arriva 5°..... eppure adesso non posso perdere. Fuori Vick per motivi, diciamo, disciplinari. La mia Vick, il nostro prezzemolo, sta bene dappertutto, risolve tutto, quello che si può risolvere ovviamente. Pronti via avanti noi, loro giocano come volevamo, con quella forte al centro... e non le passano mai la palla! Il 1° set è nostro, facile e allora cambiano e la mettono opposto. Non mi piace questa mossa. Andiamo sotto, devo cambiare anch'io. Niente di tattico, per carita, solo una questione di sensazioni, e ci va bene. Riacciuffiamo il risultato 2-0 per noi ma vedo la spia della benza lampeggiare paurosamente. Infatti ci travolgono, il pubblico si infiamma qualcuno comincia ad alzarsi, cartellino giallo contro la loro panchina, io non voglio queste tensioni e mi estraneo dalla situazione. Chiedo all'arbitro di poter parlare al pubblico ma non si può e intanto la partita ci scivola di mano. 19-22 fuori la Gaspa (!) che non ne ha più. Fede B. per una volta è smarrita (!). Fede D. non riesce a salire di tono contro la sua ex squadra, Cinzia va e viene, Debo va quel che può, reggono Alex ma solo in rice e la Sentinella che però non entra nel vivo dell'attacco. Fuori la Gaspa (!) dentro Leo. Quasi le agganciamo, 23-24, va in battuta Leo, dopo il giro davanti. Penso che non è la sua partita, penso ai suoi occhi spesso spenti, alla mano tremolante, CAMBIO dentro la Gaspa (!). Time-out per loro. Gaspa sbaglia la battuta. Tie-break. Il loro pubblico sale più del nostro, noi non ci siamo più, fa punti solo La Sentinella che però sbaglia due rigori a filo rete. E' andata, non sento più l'adrenalina, 6-9 fuori la Gaspa (!) e Time-out per me, forse non dico niente, neppure a me stesso. 8-11 time out per me, riempio di parole inutili il frastuono della palestra, "Montecchio devi morire" pare di aver sentito e stiamo morendo, lasciateci morire in pace, avrete la vostra rivincita. Va in battuta Leo. Il suo sguardo è una domanda: batto io? Stringo il pugno in segno di forza. Vai Leo stavolta non ti cambio, adesso è anche la tua partita. Leo fa punto, 10-11, DAI DAI gridano i nostri ma so che non ce la facciamo più, loro sbagliano, 11-11. Leo non tremare adesso, DAI DAI, Leo fa un altro punto, 12-11. Un'altra bella battuta, palla a filo, la Sentinella la caccia fuori. Batte Eva, proprio tu Eva, che ci hai mollato a mezza estate, con qualche ragione e un bel po' di torto, non tuo probabilmente. Eva ha una battuta tossica. In fondo, dall'altra parte del campo, la scruta lo striscione del Boa Constrictor che abbiamo appeso, chissà se lo vede, chissà se il veleno della tensione le esplode improvvisamente dentro, chissà se pensa a quell'udienza assurda in un tribunale sportivo a Torino, una ragazza di 15 anni in tribunale per poter giocare a pallavolo. Che guerre tra poveri. Eva sbaglia e quasi si inginocchia, stritolata dal boa della tensione. Batte Ci, che non ha paura di niente e fa male a non averne. Ricevono in qualche modo, la palla vicina a rete sta per cadere e lì c'è Elena, l'altra ragazza dell'estate 2005, trasferita con grandi discussioni e con genitori che venivano in palestra urlando di lasciarle andare dove volevano... ma chi voleva cosa? Elena ha le mani morbide da palleggiatrice, però la palla è già scesa sotto il suo mento e forse arriva sotto le spalle, ma tra lei e la rete ci sta solo un palleggio, il bagher è troppo lungo, sarebbe invasione. La butta di qua. L'arbitro non batte ciglio, il nostro pubblico esplode, ACCOMPAGNATA! ACCOMPAGNATA! L'uomo sullo sgabello fischia. Ha pensato al nostro contegno disciplinato? Ha pensato al loro contegno esagitato? Ha pensato che quella palla era trattenuta ma no, non fischio sul 13-12... ACCOMPAGNATA, ACCOMPAGNATA gridano alle suo spalle, mentre noi in panchina e in campo siamo in silenzio, immobili... e allora Fischia. 14-12. Urlano, strepitano, VENDUTO, FISCHI A COMANDO, VERGOGNATI. In battuta c'è ancora Cinzia, che non prende le cose sul serio e fa male, per questo non impara, per questo non sbaglia: mica è una cosa seria sta' roba. La palla nel loro campo sembra impazzita, rimbalza su braccia, mani, forse piedi e poi sale verso la rete e lì c'è la Sentinella. Lo sai Sentinella che vorrei tu fossi diversa, ti vorrei seria come Michela, costante come Chiara, grintosa come la Monti, ti vorrei matura finalmente per capire che il mondo non aspetta quelle come te. Lei non sa tutte queste cose, per questo la tocca appena: e vinciamo noi.