La testa nel pallone

Il volo di Alinghi


La barca che vola quando salirà in cielo farà tremare il Lago Lemano. Tanto che gli svizzeri si sono messi al vento, e per evitare danni hanno sigillato le tegole dei tetti delle case. Il gigante dell’aria, l’elicottero da trasporto più grande del mondo, il russo Mi26T (korova, letteralmente «mucca», così lo chiamano gli addetti ai lavori oltre gli Urali), sfiderà la forza di gravità: solleverà i 120 quintali del gigante del mare dando la massima potenza alle due turbine, al rotore a otto pale. Terrà il nuovo maxi-catamarano di Alinghi, destinato a difendere la Coppa America contro gli sfidanti americani di Bmw Oracle, al guinzaglio: tutto quel peso sarà affidato alla tenuta di quattro cavi. E alla forza stabilizzatrice di una sorta di parapendio, fissato a poppa come un timone, per evitare che la barca vada in «loop» orizzontale, cioè giri su se stessa. È per domani, il volo. Straordinario, in tutti i sensi. A cominciare dal multiscafo, due gusci in fibra di carbonio lunghi 32 metri (90 piedi esatti al galleggiamento) tenuti insieme da due traverse larghe 26. Una barca completamente allestita, perché la «legge» della Coppa America impone che sia costruita interamente nel Paese della sfida, e che lo lasci integra. Salvo i timoni e l’albero: quest’ultimo, alto 52 metri, sarà trasportato da un altro elicottero, un Super Puma As 332 C1, che decollerà un’ora prima del catamarano (alle 9 l’arrivo a Genova). Il Mi26T si leverà in volo alle 8.20 da Le Bouveret, dalle acque del lago dove è stato varato il 20 luglio scorso (era stato trasferito dal cantiere di Villeneuve, una tratta di 15 chilometri, con lo stesso elicottero). «Scalerà» le nuvole, sino a valicare le Alpi, i 2.473 metri del Colle Gran San Bernardo e quindi «scenderà» lungo la Valle d’Aosta fino Biella, dove tra le 10,20 e le 11 si «fermerà» per fare rifornimento. Quindi, ancora «giù», verso il mare: sorvolerà le risaie, le aree agricole di Casale Monferrato, Alessandria; passerà tra Acqui Terme e Ovada e «risalirà» il Turchino, per poi spuntare tra Voltri e Arenzano, già in Liguria e traguardare Genova, dove è atteso alle 13. Il gigante dell’aria poserà il gigante del mare in acqua, il suo elemento. Qui finalmente il «guinzaglio» sarà tolto e il catamarano, Alinghi 5 è il suo nome di battaglia, sarà trainato da quattro gommoni nella darsena del cantiere Amico (confinante con l’area della Fiera del Mare, quella del Salone Nautico), che farà da base tecnica del team svizzero. Un volo unico, complesso, che ha richiesto un grande lavoro organizzativo per l’Heliswiss International Ag, l’operatore elvetico ingaggiato da Alinghi per questa missione, e per l’Enac, la nostra Authority dell’Aviazione civile, che è il «dominus» dell’operazione (ma anche per i gestori degli aeroporti di Biella e Genova, i controllori di volo dell’Enav, l’autorità portuale genovese). Senza contare l’exploit cui sono chiamati i piloti del gigante russo, i comandanti Sergey Makarin e Anatoly Plastkov, che voleranno sempre «a vista», con l’ausilio di un altro elicottero, dell’Avionord, che aprirà loro la rotta. Il tutto, naturalmente, meteo permettendo: ieri c’era il «disco verde», oggi è previsto l’ultimo «check».E poi, una volta a Genova? «Sarà completato l’allestimento, si procederà agli eventuali ultimi lavori (la barca potrà anche essere tirata a secco, ndr.) e poi da metà mese cominceranno gli allenamenti» fanno sapere gli svizzeri, che come sede di rappresentanza hanno scelto lo Yacht Club Italiano, del quale è socio il patron Ernesto Bertarelli. Perché Genova? La vicinanza con la Svizzera, il porto da cui la barca sarà spedita via mare a Ras al-Kaimah, dove si celebrerà il duello con Oracle l’8 febbraio. E perché le condizioni attuali nel capoluogo ligure - mare piatto, vento debole - rispecchiano quelle che i team troveranno negli Emirati arabi. Peccato solo per la data della prossima Coppa: a maggio magari la sfida si faceva in Liguria.(la stampa)GT