FOOTBALL SCOUT

L'URLO DELLE SECONDE


E' iniziata come sempre la nuova stagione, come non poteva non iniziare: conferme, certezze, novità, sorprese, delusioni, e soprattutto tante, tante polemiche. Non è un caso che spesso, oramai, la parola polemica, è associata a quella Juventus. Il guaio, purtroppo, è che ormai è diventato uno stereotipo comune, e non si perde un'opportunità per gettare fango sulla squadra bianconera, da sempre la più odiata-amata, ora anche tornata ad essere favorita e detentrice, squadra da battere. Delle due grandi novità della stagione, la prima ancora non ha prodotto effetti (l'allargamento della panchina), ma saremo sicuri ce ne accorgeremo a lungo andare, con l'innesto di più giovani e la diminuizione di scontenti in tribuna che esprimeranno il loro disagio su "Twitter", la secondo, invece, è già protagonista, nel bene e nel male. Noi per una volta vorremmo parlare degli arbitri in senso positivo, ma purtroppo l'anti-juventinità spesso si esprime con accuse all'arbitraggio, e in questo caso ai nuovi protagonisti del campionato, i giudici di porta, sbagliate ed infondate. Hanno fatto un grande lavoro, invece, i giudici di porta, sabato, nella partita in cui sono stati chiamati in causa maggiormente, ma anche in tutte le altre della domenica: vedono il rigore su Liechsteiner, anche se viziato da fuorigioco di quest'ultimo (colpa dell'arbitro), fortuna per tutti che Vidal scaraventa addosso a Mirante non solo il pallone, ma anche tutte le eventuali polemiche; anche se in realtà così non è stato, ma dovremmo iniziare a parlare dell'ottusità degli italiani, e qui apriremmo un altro infinito discorso...parliamo solo di calcio. E la punizione di Pirlo, per chi lo voglia e chi non lo voglia accettare, è entrata, e il primo ad accorgersene è stato proprio, ed in tempo reale, l'assistente di linea. Un po' meno polemiche inutili sugli arbitri e sulla Juve (non era Moggi il problema?) farebbero bene a tutti, ma, alla finfine, è questo il bello del calcio in Italia. Nonostante ciò, ennesima prova di forza della Juve, sabato: per adesso, non gioca ancora il calcio esagerato e forsennato della scorsa stagione, e per questo sembra essere una squadra più matura, che ha capito che si può vincere anche grazie alla qualità dei singoli: Pirlo lo ha dimostrato, Giovinco ancora no. Ma se c'è qualcosa che sorprende in questa nuova Juve è la forza di Asamoah: fisico, velocità, corsa, uno contro uno, duttilità tattica, Marotta ancora una volta ci ha visto bene, come ha visto bene Conte ad arretrare il raggio d'azione di Marrone, l'anno scorso giovane promessa e pupillo dell'allenatore, provato soltanto pochissime volte, anche se quelle poche volte s'è messo in luce alla grande; quest'anno utilizzato come libero della difesa a 3, dimostra un grande senso della posizione, lui centrocampista di natura, una saggezza tattica, una tranquillità e personalità sia nelle chiusure che nella gestione della palla di chi ricopre quel ruolo da anni, quando invece, per lui, sono solo poche partite, con la sensazione che potrà diventare lo Scirea del futuro. Ma la Juve dovrà fare comunque attenzione quest'anno, perchè Inter e Napoli hanno dimostrato che non resteranno a guardare, ma, ricche di novità, voglia di rivincita ed entusiasmo, saranno pronte a far fronte fino alla fine alla squadra bianconera. Anzi, fino a questo momento, sono le due squadre che hanno dimostrato di più: calcio veloce, qualità dei trequartisti e l'entusiasmo di Strama per l'Inter, che ha schiantato 3-0 e senza particolare difficoltà il giovane Pescara (ma occhio alla squadra di Stroppa, con delle ottime individualità: Caprari, è partito alla grande, poi si è spento, mentre lo slovacco Weiss, seppure ad intermittenza, ha mostrato il suo talento nell'arco di tutti i 90 minuti; mi hanno stupito perchè, a memoria, sono stati i primi giocatori capaci di far soffrire in quel modo Janvier Zanetti nell'uno contro uno), contropiedi letali, e giocate dei singoli (e che singoli!) per il Napoli, che con lo stesso risultato ha annientato un Palermo ancora irriconoscibile. Anche Milan e Roma hanno stupito, però in negativo. La squadra rossonera sembra irriconiscibile, spenta, privata oltre che dei suoi migliori giocatori anche di un'anima; gioca, ma è come se non ci fosse in campo. La Sampdoria di Ciro Ferrara, e della freschezza dei suoi tanti giovani, lo annienta sul piano dinamico, e, anche con la classica fortuna che aiuta gli audaci, lo sconfigge per uno a zero. Occhio al centrocampo blucerchiato, e soprattutto ad Obiang: 20 anni, esordio in Serie A, mi ha stupito sin dai primi minuti, corsa, grinta, forza fisica, lo trovi in tutte le parti del campo. Ieri è stato il migliore in campo, e, secondo me, se ne sentirà parlare in futuro di questo giocatore, e neanche troppo lontano. Ancora non del tutto pronta invece la Roma di Zeman, che ha giocato una classica partita alla Zeman: difesa da rivedere e grandi giocate in attacco. La rovesciata di Osvaldo è la conferma di quanto sia forte questo attaccante, Nico Lopez ha dimostrato di avere talento da vendere, ma lo voglio rivedere in una partita intera. Tuttavia, per lunghi tratti, è sembrata ancora la Roma di Luis Henrique, più che quella di Zeman, e la squadra è ancora tutt'altro che pronta per vincere lo scudetto, se passa due volte in svantaggio in casa da un Catania trascinato da un Papu Gomez scatenato: alla terza stagione in Serie A, questa sembra essere davvero quella del suo definitivo salto di qualità, un folletto imprendibile capace di migliorare partita dopo partita, e, pare, ora, finalmente decisivo, candidarsi ad essere uno dei migliori giocatori di questo campionato. Per adesso resta solo la grinta dei giallorossi, capaci di riacciuffare per ben due volte il risultato. Grinta che sembra avere anche l'Udinese, ma che quest'anno potrebbe non bastare: sarà la concentrazione alla partita di Champions di domani, ma i friulani sembrano meno forti rispetto alle scorse stagioni. Sabato il vero Udinese è sembrato la Fiorentina, con tanta voglia di rivalsa dopo tante stagioni deludenti e di transizione, , un super Jovetic e un centrocampo con la qualità al potere, tra Pizarro e Borja Valero. In attesa di Aquilani, si è messo in mostra il giovane Romulo, un giocatore molto duttile, completa spina del fianco per gli avversari, corsa, inserimenti e dribbling, un calciatore che potrà crescere moltissimo e che si dimostrerà utile in futuro a squadre più forti della Fiorentina. Insomma, il campionato è appena iniziato, ma gli spunti di riflessione e la materia prima su cui discutere non manca mai, è siamo appena all'inizio...