FOOTBALL SCOUT

ISCO - SOLO UNA CONFERMA


La prima giornata di Champions League è, come sempre, sinonimo di spettacolo: lo spettacolo che hanno regalato Real Madrid e Manchester City, nella partita più attesa, e sorprendentemente la meno spettacolare fino al 70esimo, ossia fino al momento in cui Dzeko, Marcelo, Kolarov, Benzema, Ronaldo, Mourinho e tutti gli altri 22 in campo sono saliti in cattedra, e hanno come sempre rivoluzionato le leggi del calcio con un 3-2 mozzafiato; lo spettacolo che ancora una volta non ha regalato il Milan, che da quando è iniziata la stagione in 4 ore e mezza di partite giocate in casa non ha ancora segnato una rete: è spettacolare pure questo, in un certo senso. Ma la Champions, è sinonimo anche di emozioni, e di novità. Per molti può essere considerata una novità la prestazione di Francisco Alarcon, meglio noto come Isco, calciatore spagnolo del 1992 attualmente in forza al Malaga, squadra che acquistata due anni fa da uno dei tanti sceicchi che hanno fatto intrusione nel mondo del calcio, sembrava potesse subito avviare lo stesso progetto che ha visto affermarsi negli ultimi anni nel mondo del calcio Chelsea, Manchester City e PSG, a suon di quattrini, ma che, pur frenata da forti problemi finanziari, proprio nel momento in cui sembrava potesse affondare, ha scoperto di avere una rosa ricca di ottimi giocatori e di giovani talenti, pronti a stupire alla loro prima apparizione in Champions. Tranquilli, non è Mariano Izco, il mediocre centrocampista del Catania conosciuto dalla Serie A, ma il calciatore in questione non è neanche una novità assoluta per i conoscitori di calcio. O quantomeno per me, che sono stato sorpreso per la prima volta dalla tecnica di questo calciatore osservando varie partite del Malaga, e in Liga e nei preliminari di Champions, e che più che sorpreso mi posso ritenere stregato dalla sua padronanza tecnica e dalla sua agilità. Lui e Joaquin sono i pilastri della squadra l'anno scorso arrivata a sorpresa di tutti quarta in Liga, ma mentre Joaquin oltre alla classe fornisce una gran dose di esperienza, Isco è invece l'emblema della freschezza, dell'imprevedibilità, del colpo a sorpresa. Proveniente dalla cantera del Valencia, dopo una stagione (la scorsa) di apprendistato, quest'anno il 21enne talento spagnolo sembra essere finalmente esploso, a suon di giocate e gol. E Isco non è una sorpresa neanche per i vari mister delle nazionali spagnole, dato che sin dall'under 16 stanno puntando ininterrottamente su di lui, e la scalata sembra non fermarsi, dal momento che per lui si stanno aprendo le porte della nazionale maggiore, bicampione d'europa e campione del mondo in carica. Attaccante, seconda punta che ama svariare però su tutto il fronte d'attacco, uno che dà del tu al pallone e ama giocare la palla sempre, forse fin troppo, ma quando c'è da scaricarla comunque non esita affatto. Capace di fare sempre la giocata giusta, si fa sempre trovare tra le linee, ma anche a destra e a sinistra, per giocare più palloni possibili. E come li gioca! Tecnica sublime, abbinata ad una discreta velocità, un po' nelle movenze ricorda David Silva, uno che, guarda caso, appena ieri è uscito da avversario al Bernabeu con una standing ovation di tutto lo stadio (gli unici che ricordo abbiano avuto tale onore fino ad ora sono stati Messi e Del Piero, non due qualunque). Formidabile nell'assist, nel passaggio filtrante, ma soprattutto nel dribbling. Ne hanno avute abbastanza di dimostrazioni i giocatori dello Zenit di Spalletti ieri, non si sa se più abbagliati o frustrati dal vedere il suo talento. E non chiedetegli di calciare in porta, perchè il suo destro, potente e preciso, è uno dei più interessanti di tutto il panorama europeo, e le sue traiettorie sono spesso imprendibili. Ma credo che non solo per il tiro, ma per tutto il suo repertorio tecnico, oggi Isco sia considerato uno dei talenti emergenti del calcio internazionale, e soprattutto, uno dei più concreti, che sicuramente, indipendentemente dal palcoscenico in cui si trovano di fronte, non stenteranno a crescere e migliorare ancora di più, fino a diventare uno dei giocatori più forti al mondo e raccogliere l'eredità di campioni come Iniesta, Villa e, per l'appunto, Silva. Le big europee, approfittando appunto della crisi finanziaria del Malaga, stanno già alle porte. Ma per il momento difficilmente interromperanno la bellissima favola, sua e della sua squadra, capaci di sorprendere sempre di più partita dopo partita.