Mi corre l’obbligo di notiziare la popolazione della mia ultima interrogazione presentata, in data odierna, al Ministro dell’Ambiente, che qui sintetizzo:
“PREMESSO CHE:
“Monte Aquilone” è un luogo molto suggestivo del territorio di Manfredonia. Affacciato sul Golfo, capace di offrire panorami mozzafiato, è compreso nel perimetro dell’area protetta del Parco Nazionale del Gargano;
già negli anni addietro è stata documentata e denunciata la presenza di discariche di rifiuti, elettrodomestici, pneumatici, materiali edilizi di risulta;
in quell’area venne realizzata una centrale sperimentale fotovoltaica dell’agenzia nazionale Enea. La centrale è stata dismessa, senza che siano state adottate misure per il ripristino “quo ante” dell’area, che oggi si presenta con capannoni distrutti, strutture vandalizzate, edifici in rovina: un simbolo di incuria e degrado, oltre che un potenziale pericolo;
la complessiva situazione di “Monte Aquilone”, appena rappresentata, espone il territorio di Manfredonia ad un grave rischio ambientale e sanitario;
PER SAPERE:
se non ritenga opportuno, per quanto di competenza, valutare l’adozione di misure di bonifica dell’area di Monte Aquilone, intervenendo altresì sull’ENEA affinché provveda, in base agli obblighi previsti dal Codice dell’Ambiente, al ripristino dello stato dei luoghi e alla bonifica delle aree dismesse della ex centrale fotovoltaica ivi presente”.
TESTO INTEGRALE
Al Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica
Per sapere – premesso che:
“Monte Aquilone” è un luogo molto suggestivo del territorio di Manfredonia (FG). Affacciato sul golfo, capace di offrire panorami mozzafiato, è compreso nel perimetro dell’area protetta del Parco Nazionale del Gargano e viene descritto dal sito web dell’Ente Parco come “… una delle aree steppiche più estese ed integre del Gargano e forse d’Italia…ancora numerose sono le nidificazioni di calandra, calandrella, occhione, beccamoschino. Numerosi ortotteri, le mantidi e gli insetti stecco, rappresentano le prede per molte specie di rapaci nidificanti e migratori”;
già negli anni addietro è stata documentata e denunciata la presenza di discariche di rifiuti, elettrodomestici, apparecchi elettronici, pneumatici e di materiali edilizi di risulta, ivi compreso l’eternit;
in quell’area venne realizzata una centrale sperimentale fotovoltaica dell’agenzia nazionale Enea, una delle prime in Italia. La centrale è stata dismessa, senza che siano state adottate misure per il ripristino “quo ante” dell’area. Pertanto, oggi si presenta uno spettacolo di capannoni distrutti, strutture vandalizzate, edifici in rovina: un’area che un tempo ospitava attività di ricerca pubblica è ora un simbolo di incuria e degrado, oltre che un potenziale pericolo;
sempre nell’area di Monte Aquilone nei giorni scorsi è stato appiccato il fuoco a diverse ecoballe di rifiuti poste sotto sequestro dai carabinieri forestali il 18 febbraio 2024 e mai rimosse;
nelle scorse settimane diversi incendi hanno interessato il Comune di Manfredonia, segnatamente l’oasi “Lago Salso”, e per poco i roghi non hanno interessato le ecoballe di rifiuti in zona ex “Bagni Romagna”, di cui è finalmente in corso la rimozione;
la complessiva situazione di “Monte Aquilone”, appena rappresentata, espone il territorio di Manfredonia ad un grave rischio ambientale e sanitario;
per sapere
se non ritenga opportuno, per quanto di competenza, a valutare l’adozione di misure di bonifica dell’area di Monte Aquilone, intervenendo altresì sull’ENEA affinché provveda, in base agli obblighi previsti dal Codice dell’Ambiente, al ripristino dello stato dei luoghi e alla bonifica delle aree dismesse della ex centrale fotovoltaica ivi presente.
Giandiego Gatta
Inviato da: forddisseche
il 25/12/2024 alle 07:37
Inviato da: GiuliettaScaglietti
il 13/06/2024 alle 16:24
Inviato da: cassetta2
il 12/10/2023 alle 19:22
Inviato da: Dott.Ficcaglia
il 28/06/2023 alle 13:50
Inviato da: cassetta2
il 22/08/2022 alle 16:08