Gargano «in rosso» - sulle mappe dei roghi
domenica 03 agosto 2014 ore 10:15All'indomani degli incendi 2007, sulle mappe del manuale operativo (inviato ai Comuni per predisporre il piano comunale o intercomunale di Protezione civile), il Gargano e tutta l'Italia meridionale sono segnati in rosso: vale a dire, pericolosità alta. Le condizioni sono tali che ad innesco avvenuto - recita la didascalia - l'evento è atteso raggiungere dimensioni tali da renderlo difficilmente contrastabile con le sole forze ordinarie ancorché rinforzate, richiedendo quasi certamente il concorso della flotta statale. L'invio del manuale è dell'ottobre 2007: quindi successivo - di un paio di mesi- al terribile incendio di Peschici (24 luglio) che provocò tre vittime e centinaia di ettari di vegetazione bruciata. Da quella data in poi, una sorta di spartiacque, la lotta al fenomeno degli incendi boschivi ha registrato una forte accelerata in termini di organizzazione. «In verità - puntualizza Franco Tavaglione, sindaco di Peschici - il piano comunale nel 2007 già c'era. E' stato solo successivamente adeguato a quello regionale. Va detto - aggiunge - che da allora notevoli sono stati i passi in avanti compiuti sul fronte della prevenzione». A Peschici funziona un gruppo di volontari della Protezione civile capaci di assicurare un primo intervento nella zona interessata dal fuoco, fermo restando la segnalazione dell'incendio, prevista dal protocollo, agli organismi preposti. Per gestire al meglio quella che è stata definita «la emergenza delle emergenze» (ovvero il fenomeno incendi) la macchina organizzativa di difesa sul Gargano si è attrezzata, registrando progressi. Ripresentatosi infatti negli anni successivi -e non poteva essere altrimenti- il fenomeno incendi sul Gargano non ha più provocato (per fortuna) danni nefasti. I casi "domati" nell'estate 2011 (a fuoco la pineta Marzini, Vico del Gargano), nell'agosto 2012 (a fuoco a Peschici la località Telegrafo Vecchio) e nell' agosto 2013 (focolai nella zona del Paradiso Selvaggio sulla strada che collega Vieste a Mattinata) lo dimostrano. Tutti spenti dall'azione combinata di Canadair (dal cielo) e uomini (da terra) della Forestale; dei vigili del fuoco e volontari -della Protezione Civile del distaccamento di Jacotenente, in Foresta Umbra, con il gemellaggio operativo tra varie regioni, -tutti insieme per combattere il fenomeno. La Regione non ha mai lesinato l'attivazione di fondi comunitari (PSR Puglia 2007/2013) e per il 2014 ha approntato urta "macchina antincendio" composta da Arif, Vigili del Fuoco e Corpo Forestale. In caso di incendio, intervengono le squadre di terra coordinate dalle Regioni e composte da personale regionale o sulla base di specifici accordi di programma indicati nei piani regionali, da personale del Corpo Forestale dello Stato, del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, delle Forze Armate, delle Forze di Polizia dello Stato e dai volontari antincendio boschivo. Se il fuoco è troppo esteso e il lavoro delle squadre a terra non è sufficiente, chi dirige le operazioni di spegnimento può chiedere l'intervento dei mezzi aerei in dotazione alle Regioni (soprattutto elicotteri). Se questi non sono a loro volta sufficienti, viene richiesto il concorso aereo della flotta antincendio dello Stato coordinata dal Coau - Centro Operativo Aereo Unificato. FRANCESCO TROTTA