Il Gargano disse che

Istat: calo agriturismi in Puglia


Istat: calo agriturismi in Puglia
sabato 11 ottobre 2014 ore 11:09Coldiretti: “Vero traino dell’economia regionale è il turismo enogastronomico”.Diminuiscono ancora le strutture agrituristiche in Puglia. L’Istat rivela che dalle 355 unità del 2012 si è passati alle 353 nel 2013. Sono ormai quasi 500mila le presenze annue registrate nelle aziende agrituristiche pugliesi, con un volume d’affari di oltre 16 milioni di euro. Secondo i dati Istat delle 353 strutture attive, ben 126 sono condotte da donne (36%), dedite all’accoglienza, alla preparazione del cibo e alle attività multifunzionali. “Il grande successo della vacanza rurale – commenta il Presidente dell’Associazione agrituristica  Terranostra Puglia, Carlo Barnaba – aveva determinato storture e un improprio utilizzo del termine ‘agriturismo’ da parte di chi ha sfruttato indebitamente l’attenzione che la campagna è riuscita a conquistarsi. L’agriturismo è un’attività connessa a quella agricola – precisa Barnaba – e tale deve restare se vuole essere messaggera della genuinità e qualità dei prodotti tipici, oltre che strumento di conoscenza delle potenzialità ed opportunità economiche e sociali delle nostre campagne. L’agriturismo ha aumentato, in generale, la disponibilità di accoglienza turistica, offrendo una lettura positiva del territorio pugliese e, pertanto, lo sviluppo dell’agriturismo vero deve significare maggiore capacità di attrazione da parte della Puglia a beneficio dell’intera economia regionale”. “Il turismo enogastronomico è il vero traino dell’economia turistica pugliese – dice Gianni Cantele, Presidente di Coldiretti Puglia – caratterizzato da 60 milioni di ulivi di cui quasi il 50% monumentali, 233 prodotti riconosciuti tradizionali dal Mipaf, 8 prodotti Dop (5 oli extravergini, il Pane di Altamura, il canestrato pugliese e l’oliva Bella di Cerignola) e 29 vini Doc, oltre a pregevoli masserie storiche, le più belle d’Italia. Ciò testimonia che il turismo pugliese non è solo mare, piuttosto volano per lo sviluppo di tutto il territorio, elemento di promozione del paesaggio, della cultura e degli stessi prodotti agroalimentari locali”. Il turismo enogastronomico è un settore che in Italia vale 5 miliardi di euro e che anche in Puglia sta vivendo una fase positiva. Merito dei prodotti tipici che costituiscono uno dei principali motivi di attrazione della Puglia per i turisti, in particolare stranieri. “Il cibo è certamente divenuto – continua il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti – infallibile leva di comunicazione verso i turisti nazionali ed internazionali. La crisi costringe i vacanzieri a risparmiare e spinge all’acquisto utile di prodotti tipici come vino, formaggio, olio di oliva, salumi e conserve. L’acquisto di prodotti tipici come ricordo delle vacanze è una tendenza in rapido sviluppo favorita dal moltiplicarsi delle occasioni di valorizzazione dei prodotti locali che si è verifica nei principali luoghi di villeggiatura, con percorsi enogastronomici, città del gusto, mercati degli agricoltori di Campagna Amica”. Anche il turismo ecologico registra un andamento record, con l’aumento del fatturato e delle presenze, anche per l’offerta di sistemazioni low cost in agriturismi o campeggi. E’ significativa, tra gli amanti della vacanza a contatto con la natura, la presenza dei giovani tra i 16 ed i 30 anni che sono ben il 23,2 %. L’offerta di attività ricreative e culturali è aumentata in misura crescente nel corso degli ultimi anni, rispettivamente del 29 e del 24 percento. Grandi opportunità anche dalla vendita diretta negli Agriturismo di Campagna Amica: il 15% delle aziende pugliesi vende prodotti propri ed il 9,6 prodotti biologici.