Il Gargano disse che

Lavoro, la Regione investe 37 milioni nel progetto «Garanzia giovani»


Lavoro, la Regione investe 37 milioni nel progetto «Garanzia giovani»
mercoledì 05 novembre 2014 ore 10:40«Garanzia giovani è un programma europeo che il governo italiano ha rilanciato in tutto il Paese e che vede la Puglia rispondere con livelli di efficienza particolarmente importanti e con un investimento di 37 milioni di euro».  Lo ha spiegato il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, presentando con gli assessori regionali al Lavoro e alla Formazione Professionale, Leo Caroli e Alba Sasso, il report di monitoraggio del programma attraverso cui l’Unione europea intende garantire ai giovani disoccupati un inserimento nel mondo lavorativo. Ad oggi - è stato spiegato - hanno aderito 15.867 potenziali beneficiari ed in soli 3 mesi sono stati convocati per il primo colloqui 8.634 giovani, pari al 54% degli aderenti. Secondo i dati diffusi dal ministero del Lavoro la Puglia risulta essere la migliore Regione del centro-sud per capacità di programmazione e attuazione del programma, dietro solo a Lombardia, Veneto e Liguria. «In un contesto di vaghezza delle politiche industriali e di assenza delle politiche attive del lavoro noi proviamo a mettere insieme la domanda e l’offerta, dando così uno spiraglio di luce ai giovani. Non c’è secondo Vendola - nelle classi dirigenti e nel governo nazionale uno straccio d’idea generale su come partorire il lavoro. Lo stesso governo Renzi, che non è amico del presidente Vendola, sottolinea però che la Puglia sta facendo meglio di tutto il centro-sud e meglio di tante regioni del Nord. Queste misure sono un po’ l’evoluzione della vecchia e cara formazione professionale. Anche qui, per fare il paragone tra il 2004 e il 2014, bisognerebbe rifarsi alle cronache giudiziarie del tempo per ricordare che cosa era e che cosa è oggi la formazione in Puglia». «Non si va da nessuna parte - ha aggiunto Vendola - se non si dà qualità al lavoro, se non si forma il lavoratore e la lavoratrice, se non li si inserisce in un circuito di formazione permanente. Se il sistema economico non punta sulla qualità del lavoro e sull’innovazione dei processi produttivi, noi difficilmente potremmo uscire da una condizione di degrado e di declino. Noi però ci proviamo sempre e - ha concluso Vendola - continueremo a dare una speranza ed una prospettiva concreta di lavoro ai giovani». «L’adesione formidabile di 15.867 giovani tra i 15 ed i 29 anni testimonia - secondo Caroli - il recupero di fiducia nel sistema dei servizi pubblici per il lavoro. La Puglia ha scelto d’inserire il programma Garanzia giovani nella propria complessiva strategia prevedendo 6 misure complementari rispetto alle 9 previste a livello nazionale, che saranno attivate con risorse finanziarie della Regione». «Tra le novità più importanti - ha aggiunto Alba Sasso - c’è la rete dei punti di accesso che garantiranno un’adeguata attività di formazione, promozione ed accesso ai servizi su tutto il territorio pugliese». Pur sperimentando un innovativo modello d’interazione tra soggetti pubblici e privati il meccanismo - è stato spiegato - è semplice: dopo l’iscrizione il giovane in possesso dei requisiti, disoccupato o fuori dal sistema d’istruzione e formazione, sarà contattato per un colloquio da uno dei Centri per l’impiego ed in quella sede sarà stilato il bilancio delle competenze. Spetterà poi ad un’associazione temporanea di soggetti che operano nel campo dei servizi per il lavoro prendere in carico il ragazzo sulla base del profilo stilato. Ad oggi - è emerso nella conferenza stampa - sono stati profilati e hanno stipulato il relativo patto di servizio circa 4500 giovani, pari al 28% degli iscritti. Un dato in linea con la media nazionale. La procedura online sul portale sistema.puglia.it sarà disponiile per la presentazione delle istanze sino all’11 novembre. Sono inoltre stati pubblicati o sono prossimi alla pubblicazione gli altri avvisi relativi all’attuazione delle misure previste nel Piano regionale di Garanzia giovani non contemplate nel bando rivolto agli organismi di formazione, come il Servizio civile o il reinserimento dei giovani tra i 15 ed i 18 anni in percorsi formativi. Dal report al 28 ottobre - diffuso oggi - emerge che i 15.867 potenziali beneficiari provengono per la maggior parte dalla provincia di Bari (4167), seguiti da quella di Foggia (3221), Lecce (2703), Taranto (2179), brindisi (1808) e Bat (1789). Di questi sono stati convocati per il primo colloquio 8.634 giovani, stipulando in 4.500 il patto di servizio. Ben 2.783 giovani pur essendo stati convocati dai Centri d’impiego non si sono presentati al primo colloquio. Sono invece 1.430 quelli che pur avendo fatto richiesta non possedevano i requisiti richiesti per partecipare al programma.