Il Gargano disse che

Carpino dopo l'alluvione ancora in uno stato di shock


Carpino dopo l'alluvione ancora in uno stato di shock
mercoledì 05 novembre 2014 ore 10:44A rischio viabilità ed economia. Molte strade rurali sono impercorribili, gli allevatori hanno perso molti animali e gli olivicoltori hanno visto meno zeri sui fatturati. Ma si deve andare avanti.Non è facile camminare per le strade di Carpino e parlare di alluvione. Qui il segno tanto nell’economia che nella società carpinese lasciato dal calamitoso evento atmosferico del 5 e 6 settembre è stato profondo, lacerante al punto da distruggere un anno di agricoltura e una vita umana, quella del giovane allevatore Antonio Facenna. Dal punto di vista economico, sono diversi risvolti che l'alluvione ha avuto sulle fatture delle aziende di ogni settore. Gli allevatori hanno subito gravi perdite materiali - molti animali sono morti annegati in quei tragici giorni - ed economicamente - meno animali equivale a meno entrate – gli olivicoltori, sicuramente i più danneggiati, hanno visto dimezzata la produzione di olio, hanno perso un nume­ro elevato di alberi di olive e non hanno potuto offrire più lavoro a tanti padri di famiglia che quest’anno non hanno affollato i frantoi come gli anni scorsi. E poi c’è il capitolo strade, con la viabilità carpinese messa a serio rischio dalla piena di quei giorni di inizio settembre.  A due mesi esatti siamo tornati nella città dell’olio per vedere come Carpino ha reagito dopo l'allu­vione che ha spezzato le gambe all'intero territo­rio del Gargano, e il bilancio non è assai diverso da quello che ci aspettavamo: gli allevatori che te­mevano la crisi dopo il 6 settembre, hanno pur­troppo viste realizzata le loro paure; le strade so­no perlopiù pulite, ma molte di quelle rurali sono ancora impercorribili e i piccoli olivicoltori non hanno ancora avuto la possibilità di rientrare nei loro terreni e tentare di salvare il salvabile; e poi ci sono i pro­duttori di olio, che, come detto, sono i più danneggia­ti. Carpino ha perso tanto: olio, olive; animali, soldi. Tanti danni non verranno mai sanati dal soldi che i po­litici hanno promesso per settimane, come la giovane vita di Antonio Facenna, e tanti altri ne verranno a gal­la col passare del tempo nei bilanci che si fanno a fine la­voro. Ma Carpino sta anche ten­tando di rialzarsi, di inverti­re la rotta e cercare, almeno in vista del prossimo anno, di fare una campagna olearia dignitosa, Se si è perso in quantità, certamente si è guadagnato in qualità. Ed è da qui che deve ripartire la città dell'olio per confermare il proprio nome nel panora­ma economico italiano che ruota intorno all'olio giallo. Giuseppe Fabio Ciccomascolo L’attacco