Il Gargano disse che

Vieste - Nel cuore e nei ricordi di San Nicola


Vieste - Nel cuore e nei ricordi di San Nicola
venerdì 05 dicembre 2014 ore 13:04
 Come già da qualche anno, si è rinnovata la bella iniziativa di dare il via ai festeggiamenti Parrocchiali in onore di San Nicola di Myra - Patrono della Comunità Parrocchiale di Gesù Buon Pastore - con una fiaccolata per le vie della Parrocchia al calar del sole del 3 dicembre.La speranza è che questa fiaccolata diventi tradizione e col tempo acquisti anche sempre più importanza. Non è semplice desiderio di aumentare le già numerose processioni o fiaccolate esistenti. Se fosse solo questo davvero l’iniziativa perderebbe gran parte del suo valore. Il desiderio più vero infatti - oltre che dare meritato culto e rispetto al grande Santo Nicola provenuto dall’Oriente e conosciuto ed amato in gran parte della nostra terra pugliese e garganica - è che le sacre grotte di San Nicola quì a Vieste, chiuse per tanti anni e addirittura sconosciute ai tanti viestani, tornino ad essere le grotte di tutti e quindi a raccogliere l’attenzione, l’amore e la fede del tempo in cui i Monaci Basiliani,  perseguitati e fuggiti dall’Oriente a causa della lotta iconoclastica, raggiunsero le coste di  Vieste nel lontano VIII secolo dopo Cristo. Qui, lungo le rive del mare e sulle sponde dell’Antico Porto Aviane, i Basiliani hanno trovato rifugio e, scavando le grotte con mani e picconi, hanno dato una casa alla preghiera e alle celebrazioni liturgiche e ai Sacramenti. Ed anche i morti dell’antica Comunità trovavano cristiano riposo e sepoltura in attesa della risurrezione futura.
E’ documentato nelle Memorie storiche, politiche ed ecclesiastiche della Città di Vieste dello storico Viestano dott. Giuliani (1734-1799) che questa grotta-Chiesa rupestre era aperta al culto ed officiata da un canonico di turno della cattedrale di Vieste. Probabilmente le leggi nazionali di soppressione dei tanti conventi del 1866 hanno chiuso definitivamente al culto anche queste grotte. Alcuni anni fa, d’accordo con chi le custodisce a denti stretti (il signor Matteo Petrone) si è deciso di fare qualcosa per non vederne miseramente l’ulteriore decadenza o forse anche il crollo. Infatti tante nuove costruzioni e cementificazioni stanno sorgendo un po’ dappertutto nei pressi di ciò che deve essere tenuto sacro alla fede, alle tradizioni ed alla storia di Vieste ai tempi di oggi, anzi specialmente ai tempi di oggi. Non è ancora tutto perduto. Certamente con l’aiuto e l’interessamento di chi ha voce ed autorità si potrebbe davvero fare di più per recuperare ciò che la storia e la fede dei nostri antichi progenitori ci hanno lasciato. Ma proprio questo è il dramma maggiore, perché le tante promesse sino ad ora sono state solo un ammontare di parole…
Entrando in queste grotte, ancora oggi si respira un’aria di austerità, di silenzio e di preghiera. E la stessa fede viene sollecitata a pronunziare quelle preghiere di sempre e che ci rendono tutti fratelli: Padre nostro, Ave Maria, Gloria al Padre… Non possiamo nascondere né ignorare la commozione di tutti quando la sera del 3 dicembre la copia dell’Icona di san Nicola venerata e conservata nella Chiesa di Gesù Buon Pastore è entrata nella Grotta-Chiesa al termine della fiaccolata, mentre la voce solista cantava “San Nicola di Myra, prega per noi”. Commossi e stupiti erano i cuori di tutti noi. Già altre volte la curiosità ci aveva portati ad entrare in queste sacre grotte per poterle visionare e conoscere.. Ma ora, ancora una volta, si è rinnovata la fede che ha ricevuto nuovo sostegno essendoci fermati a pregare sotto lo sguardo benedicente e compiacente di San Nicola che con noi entrava nella Sacra Grotta, dopo aver camminato con noi lungo le vie della Parrocchia e dell’Antico Porto Aviane. Vorremmo poter dire, senza alcuna smentita, ciò che da anni desideriamo. Vorremmo cioè poter dire che finalmente, dopo secoli, piano piano queste sacre Grotte stanno tornando ad essere luogo di preghiera e di riflessione! Ancora una volta ci auguriamo che l’antico muro fatto di silenzio e di colpevole non curanza ed indifferenza, si sgretoli definitivamente e chi le ha prese particolarmente a cuore dia ancora una forte spinta perché vengano riscoperte e ritornino a vivere. La speranza di tutti è che ci si renda conto che abbiamo un tesoro non più in una sperduta zona di campagna. Con l’urbanizzazione della zona del Pantanello, ora le grotte sono al centro della Vieste moderna e in una posizione raggiungibilissima da tutti. Chi ci amministra prenda a cuore queste grotte e ne favorisca la conoscenza e l’accesso. Il ministero ai beni storici, culturali ed ambientali promuova uno stanziamento straordinario che recuperi l’intero sito. E dopo il recupero l’attenzione continui e si estenda anche ad altre opere storiche di Vieste che rischiano la scomparsa ... per sempre. E di beni simili a Vieste ce ne sono tanti. Un tempo, anticamente questi beni erano costruiti e mantenuti.
Oggi, in un tempo in cui cultura e risorse economiche, nonostante la crisi, sono certamente più rilevanti, non siamo in grado neanche più di mantenerli? Quando c’è la buon volontà niente viene distrutto e tutto può esser addirittura migliorato. San Nicola sta suggerendo ai nostri cuori queste attenzioni e questo recupero. ispirandoci e volendoci quasi portare per mano verso sentieri e tempi decisamente migliori. Mentre il cuore di San Nicola batte perché si recuperi questa sua antica e storica casa, i suoi ricordi affiorano in modo forte  perché la storia riscriva i percorsi di fede e di sofferenza. Ci auguriamo che il cuore di san Nicola oggi batta anche nel nostro cuore e i suoi ricordi stimolino i nostri ricordi per amare e rispettare chi è già passato e chi ancora verrà.                                               Don Tonino Baldi