Il Gargano disse che

I sapori e gli odori di una terra baciata dal sole, a metà Settecento


 I sapori e gli odori di una terra baciata dal sole, a metà Settecento
Oste ripiene (st)Di: Redazione Manfredonia – PER avere delle utili indicazioni sulla “dieta mediterranea” e sui prodotti tipici della gastronomia dauna, i “Cibari” delle clarisse sipontine, del 1764 (la temporalità può vieppiù allargarsi), sono una fonte documentaria abbastanza interessante. Si tratta di prodotti caratteristici di questo “lembo” di terra baciato dal sole e dalla natura. Qui gli odori e i sapori sono un tutt’uno con il costume e l’indole della popolazione, se pure variegati come il corso delle stagioni.Alcuni generi alimentari sono di produzione propria del monastero, come il castrato, il formaggio, la ricotta, il caciocavallo, i legumi, l’insalata, il vino, ecc., disponendo, appunto, di grosse proprietà terriere e dando in fitto gli animali ovini e bovini ai pastori abruzzesi. Tra i tanti prodotti preparati dalla suore vi è un dolciume che, recentemente, viene “decantato” come tipico di una località garganica, ma che invece viene confezionato in tutta la Puglia; si tratta delle “ostie ripiene”.Di ciò se ne parla appunto nei “cibari”, ed esse sono presenti nella gastronomia sipontina da almeno 350 anni. Ma si parla anche di rustici e spezie: taralli, tarallucci, zeppole, confetti, pizze fritte, pizze coll’oglio, farrate, camisa della Regina, polvere di Cipro, miele, cannella, zucchero, pepe, garofano… e scusate se anche noi sipontini abbiamo pure delle tradizioni!.(A cura di Giovanni Ognissanti)Redazione Stato