Turismo/ Spiagge, l’allarme di Gatta (FI)
lunedì 19 gennaio 2015 ore 10:29“Così è a rischio l’intero settore”. Il consigliere regionale lancia un monito sulla modifica delle direttive per i titolari degli stabilimenti. Cade l'obbligo di smontaggio delle strutture balneari a fine stagione. Dopo il parere positivo che il sottosegretario ai Beni culturali, Francesca Barracciu, ha inviato al prefetto di Lecce, la Regione potrebbe modificare le direttive per i titolari di concessioni demaniali cui oggi è richiesto, al momento della chiusura invernale, di rimuovere. passerelle, gazebi e quant'altro non e stabilmente ancorato al suolo. Un problema su cui gli operatori del settore si battono da tempo. I costi di smontaggio e rimontaggio, dicono infatti, incidono in maniera significativa anno, dopo anno, senza contare il paradosso operativo: si chiede la destagionalizzazione del turismo e allo stesso tempo si impone lo smantellamento degli stabilimenti. Della questione si sono fatti portavoce i parlamentari salentini Salvatore Capone e Federico Massa (Pd), che hanno posto il quesito al ministero dei Beni culturali. Il sottosegretario Barracciu ha dunque scritto al prefetto di Lecce, Giuliana Perrotta, per chiederle di individuare una linea operativa: bisogna infatti stabilire le regole per la conservazione delle strutture. Ma è chiaro che gli operatori chiederanno alla Regione di tenere conto del parere del ministero anche nella ordinanza balneare di cui si comincerà a discutere venerdì con l'assessore al Demanio, Leo Di Gioia. E proprio su Di Gioia si concentrano le critiche del consigliere regionale Giandiego Gatta (Fi), a proposito nell'attuazione del Piano regionale delle coste: anche quest'anno, con ogni probabilità le Capitanerie saranno costrette ad emettere una raffica di divieti per il rischio crolli, mettendo a rischio il turismo pugliese. “Le affermazioni dell’assessore – dice Gatta, vicepresidente della commissione ambiente, riferendosi a quanto Di Gioia ha detto – denotano il suo stato confusionale, perché dimostra non comprendere appieno i pericoli che corrono le nostre coste: senza nuove norme ed opere di consolidamento, entrambe urgentissime, le nuove ordinanze delle Capitanerie diventano doverose. L'assessore deve aver dimenticato che la legge regionale del 2006, peraltro imponeva il commissariamento di quei Comuni che non avessero provveduto a redigere i piani comunali entro 12 mesi dal piano regionale». Gatta rilancia poi la polemica sulle competenze: «Aver lasciato a Di Gioia la delega al Demanio, anzichè trasferirla al Turismo, ha finito per rendere marginali i problemi del turismo balneare. Di qui le scelte opache di assessore e burocrazia, entrambi espressione di quella maggioranza di cui Di Gioia ha condiviso scelte e potere, e che ha stravolto la filosofia della legge regionale con pareri e circolari lontane dal rispetto della volontà del legislatore, come dimostrano le numerose decisioni del Tar Lecce sfavorevoli alla Regione». Gatta chiede dunque l'intervento di Vendola: «Vendola deve sapere che è in gioco non solo la nuova stagione turistica, ma tutta la storia del turismo pugliese, compresi i tanti sacrifici di piccoli e grandi imprenditori ed il posto di lavoro di qualche decina di migliaia di lavoratori che totalmente o parzialmente traggono sostentamento dal mare».