Il Gargano disse che

Deliri di Onnipotenza: il caso del Franco svizzero


Deliri di Onnipotenza: il caso del Franco svizzeroLa BNS abbandona il cambio fisso tra franco svizzero ed euro
askanews.itDi: Leonardo Taronna In questo nuovo appuntamento con l’in-formazione economica tratteremo uno dei temi caldi – a dire il vero, il più caldo per i mercati finanziari mondiali – degli ultimi sette giorni: la decisione, da parte della Banca Nazionale Svizzera (BNS), di abbandonare il cambio fisso tra franco svizzero ed euro.Un po’ di storia: nell’estate 2011 – ricordate l’anno in cui la finanza mondiale ha deciso che era giunto il momento di far “cadere” l’ultimo governo italiano legittimamente eletto dai cittadini italiani stessi? – mentre la gran parte dei Paesi europei era sotto attacco speculativo e l’Italia sembrava prossima a capitolare (così come pareva esser pronta a farlo anche la moneta unica europea), molti iniziarono a comprare massicciamente la moneta locale della Svizzera. Il franco svizzero, infatti, è storicamente ritenuto un “bene rifugio” (analogamente all’Oro). Gli acquisti proseguirono per diverse settimane, finché la BNS – spinta dalle insistenti richieste interne di finanzieri e imprenditori – decise di intervenire per arrestare la rapida rivalutazione della moneta elvetica nei confronti dell’euro.Per “fissare” il tasso di cambio tra franchi ed euro a quota 1,20 – solo pochi anni prima il cambio CHF/EUR era più alto del 25% e pari a 1,50 franchi per euro – la banca nazionale svizzera ha dovuto (per lo più) vendere franchi e acquistare titoli di stato dei Paesi europei. Affinché questa strategia potesse perdurare, la BNS è stata “obbligata” a spendere ammontari crescenti di franchi, tanto maggiori quanto maggiori diventavano le richieste di franchi da parte di istituzioni, fondi di investimento e investitori privati.La decisione della settimana scorsa della BNS è stata, ancora una volta, la dimostrazione di come i mercati finanziari vadano “gestiti” e di come non sia possibile (se non in modo controproducente) opporsi alle evoluzioni dei mercati stessi. In pochi istanti il cambio fisso tra franco svizzero ed euro (pari a 1,20CHF per 1,00EUR, stabilito il 6 settembre del 2011) è andato in frantumi, registrando un ribasso di quasi il 30% e giungendo a quota 0,85 franchi svizzeri per euro. Al contempo, la Borsa di Zurigo è arrivata a perdere oltre l’11%, riducendo parzialmente le perdite solo in chiusura di seduta.Per difendere la propria moneta da un’eccessiva rivalutazione, la banca nazionale svizzera ha quindi deciso – come ultima ratio – di ridurre ulteriormente i principali (e già negativi) tassi bancari. Sarà sufficiente? Lo scopriremo nei prossimi articoli della nostra rubrica economica.“Il destino assomiglia al vento, poiché ci spinge rapidamente in avanti, oppure ci rigetta all’indietro; contro di ciò poco possono fare le nostre fatiche e i nostri sforzi.” – Arthur Schopenhauer(A cura di Leonardo Taronna => www.twitter.com/TaronnaL Seguici anche su Facebook => www.facebook.com/lasettimanaeconomica)