Monsignor Marco Frisina: La musica sublime avvicina a Dio
venerdì 13 marzo 2015 ore 08:58 “Animazione liturgica e comunità cristiana”. Questo Il tema principale che ha interessato il convegno liturgico diocesano svoltosi alla presenza dell’Arcivescovo Monsignor Michele Castoro e di molte corali della diocesi di Manfredonia-Vieste e San Giovanni Rotondo; L’incontro, che si è tenuto presso il regio
Hotel Manfredi di Manfredonia, ha visto come relatore monsignor Marco Frisina, noto compositore di canti liturgici e di tante colonne sonore che accompagnano diversi film a sfondo religioso. In ogni secolo e cultura, ha esordito mons Frisina, i cristiani hanno voluto cantare la loro fede, esprimendo la bellezza del Vangelo con melodie sublimi, capaci di toccare il cuore del credente e di innalzarlo fino a Dio.. Fra queste è molto noto il canto del Mare, tratto dalla Bibbia e che descrive il passaggio di Mosè attraverso il mar Rosso. Lo possiamo definire uno dei primi esempi di musica sacra quale espressione più pura di come la vita e la fede si fondano insieme per divenire canto, anzi una vera e propria liturgia cantata da un popolo al suo Dio Salvatore. Nella Bibbia, ha proseguito mons Frisina ci sono salmi di lode e di supplica, salmi penitenziali e salmi di ringraziamento, cioè c’è tutto l’uomo che canta il suo rapporto con Dio. Per questo il canto, come compendio della liturgia, è importantissimo e tutti dovrebbero cantare, anche gli stonati, perché il canto avvicina l’uomo all’uomo e insieme vengono messi in contatto diretto con Dio. Il vero stonato, ha detto Frisina, non esiste. Suscitando sorrisi e applausi, monsignor Frisina ha rivelato che lo stesso Papa Francesco è convinto di non saper cantare. Ma prima o poi si renderà conto che ciò non è vero. A compendiare il canto liturgico e a renderlo perfetto, ha continuato Frisina, ci sono persone e momenti particolari .Innanzitutto il canto è più espressivo quando è accompagnato dalla melodia musicale. Per questo è auspicabile la presenza di organisti che conoscano bene la musica. Ad essi infatti è demandato il compito di coinvolgere tutti. Ma anche i coristi hanno il loro ruolo importante. Ognuno ha un compito preciso e delicato, e tutti insieme sono l’espressione dell’intera assemblea con la quale si è parte integrante. Il canto liturgico, ha detto ancora Mons. Frisina , trova le origini dal canto gregoriano. Col tempo si sentì l’esigenza di unire melodie diverse ovvero di una “polifonia”. E quindi si ebbe il coro a tre voci e poi a quattro, cinque voci, fino a divenire simbolo di una armonia inebriante. Poi si scoprì che la voce umana e gli strumenti musicali potevano essere utilizzati come veicolo di emozioni più profonde dell’uomo e della fede. La musica sacra, ha concluso monsignor Frisina, se eseguita alla perfezione potrà sicuramente esprimere la bellezza di Dio portando il cuore dell’uomo alla ricerca della luce. Bartolo Baldi