Il Gargano disse che

Nick Neal, il ballerino del basket che ci ha portato in serie C


Nick Neal, il ballerino del basket che ci ha portato in serie C
giovedì 28 maggio 2015 ore 17:27
 “La gente di Vieste sa il significato di amore” Lo scorso anno il “capocanestro” del campionato, con 30 punti a partita Quest’anno si è quasi ripetuto, è giunto secondo, con una media di 25 punti. Una percentuale mostruosa del 60%, sul tiro da due. Con la media di 4 assist e tre rimbalzi a partita.Sociologo che legge di psicologia, adora la mamma e le tre sorelle, vive per il basket. Nato a Detroit 26 anni fa, alto 1,83. Stravede per la nostra cittadina e ripete ogni secondo: grazie Vieste! E’ Nick Neal, se non giocasse a pallacanestro sarebbe un grandissimo ballerino. Senza di lui la Sunshine Bisanum Vieste non avrebbe bruciato le tappe. Negli ultimi due campionati: due promozioni e il prossimo anno si gioca in serie C! Incomparabile sacerdote del parque. Con le sue accelerazioni ha conquistato tutti: dagli addetti all’ultimo ragazzino che lui allena con dedizione e passione. Nick a che età hai scoperto il basket? A sei anni: fu un colpo di fulmine. Poi il college. Ora vivo in funzione del basket. Per questo hai accettato di allenare i ragazzini. Mi piace tantissimo. Mi ci rivedo. Stò imparando più io che loro. I tuoi modelli? Derrick Rose, Chris Paul, Russel Woshorack. La prima dote di un play? Aiutare sempre gli altri e giocare con il cuore…e vincere. Come sei arrivato a Vieste? Una serie di combinazioni. E’ stato il mio procuratore a consigliarmi Vieste. Ti trovi bene? Benissimo. Approfitto per ringraziare tutti. Vieste è bella e gentile. Tutti mi vogliono bene. Un grazie particolare alla professoressa Luisa Labombarda per la pazienza che ci mette nelle lezioni di Italiano. Grazie al presidente Pasquale Vieste, al coach Francesco De Santis, al discreto e intelligente sponsor Michele Soldano, che mi vuole veramente bene. La lista è lunga. Grazie di cuore a tutti! Non ho mai visto un posto come Vieste. Stò vivendo un sogno. La gente di Vieste sa il significato di amore. Perché non sei rimasto a Detroit? Volevo giocare. Amo troppo il basket. Negli Usa i campionati sono strutturati diversamente. E’ difficile, e poi sono in tanti a giocare. Non ti ha spaventato la lontananza? Sono stato sempre lontano dalla famiglia. E’ dura, ma il Basket è la mia vita. Per andare al college percorrevo 11 chilometri all’andata e 11 al ritorno a piedi. Il basket è il mio lavoro. Non gioco solo per me, ma anche per la mia famiglia. Con il mio stipendio contribuisco a sostenerla. Se qualcuno ama davvero qualcosa fa tutto con il cuore. Ti ritroveremo anche nel prossimo campionato a danzare sul nostro parque? L’intenzione è di restare, ma nella vita non si sa mai cosa ci aspetta il domani. Ora non vedo l’ora di riabbracciare mia madre. Starò via un mese. Poi torno, almeno spero (lo ripete sorridendo più volte n.d.r.). E’ mia intenzione scoprire Vieste d’estate. A livello tecnico cosa deve fare la società per giocarsi al meglio il prossimo campionato? Crederci. Trovare chi gioca con il cuore. E continuare ad essere una famiglia anche quando perderemo. Nella vita si vince, ma anche si perde. Sei geloso? No…ooh yes… ho capito cosa vuoi chiedermi. Quando si gioca può succedere una discussione. Geloso no. Ho sempre rispettato e aiutato gli amici di squadra. Dunque se arriva un altro Nick tutti felici? Io prima degli altri. Hai la fidanzata? Le donne di Vieste sono bellissime, ma ancora non ho l’anima gemella. (mi raccomando tu scrivi così altrimenti poi si incazzano e perdo tante amiche… n.d.r.) Posso invitarti a condurre con Kekko Pennelli una trasmissione radiofonica? Accetto…. se torno… n.