Il Gargano disse che

I legumi di Carpino in orbita: per la pesatura arriva Samantha?


I legumi di Carpino in orbita: per la pesatura arriva Samantha?
domenica 21 giugno 2015 ore 10:30Lei ha messo subito le mani avanti: «Gli astronauti-non sono delle star», ma a Carpino ci credono, sperano con tutte le forze che almeno per i legumi tanto amati Astrosamantha possa fare un'eccezione. Già, proprio lei, il 'capitano' Samantha Cristoforetti, reduce dalla più lunga missione nello spazio, potrebbe arrivare sul Gargano ai primi di luglio, oppure in agosto. «Noi la contatteremo appena i suoi im­pegni lo consentiranno - dice Pasquale Di Viesti dell'associazione culturale Carpino Folk Festival- vogliamo invitarla alla festa della pesatura delle fave che si svolgerà il 4 luglio, oppure al Carpino Folk Festival, in programma dal 3 al 9 agosto». Dopo il ritorno sulla Terra, l'astronauta è adesso impegnata nei lunghi controlli della Nasa nei quali rientra, in qualche modo, anche la riuscita dei famosi legumi portati in orbita. Le buste dell'«Italian mixed legume soup», preparate dalla Ar­gotec di Torino con piattella canavesa­na lenticchia di Ustica, cece nero della Murgia carsi­ca e appunto fave di Carpino. Un mine­strone scelto pro­prio da Samantha Cristoforetti (peraltro in servizio ad Amendola e Grot­taglie negli anni scorsi) come «bonus food» da condividere con i suoi due colleghi a bordo dell'Iss. E come Sa­mantha, anche il minuscolo legume del Promontorio sembra aver superato la prova dello spazio, non pro­prio semplice. «Il problema maggiore ricorda lo chef Stefano Polato che ha preparato il bonus food per la Argotec su indicazione dell'astronauta -è stato quello di uniformare i tempi di cottura dei quat­tro legumi». Uno sforzo finalizzato anche a promuovere la «zuppa degli astronauti» oltre la missione spaziale, come cibo adatto ad esempio a chi fa sport a livello professionistico: i quattro legumi sono stati infatti stabilizzati per poter rimanere fino a 24 mesi a temperatura ambiente (visto che sulle navicelle spaziali, incredibile, non ci sono ancora i frigoriferi). In tanti hanno scoperto i piccoli gioielli di Carpino in occasione della missione «Futura»: la zuppa viene venduta on line e non è mancato un incre­mento di interesse per acquistare il prodotto lì do­ve nasce, a Carpino. Tutto questo però non ha cam­biato la vita e le finanze dei cinque produttori riu­niti nell'associazione "Fava di Carpino" guidata da Maria Antonietta Di Viesti. La fava, presidio SlowFood, resta un prodotto di nicchia, faticoso da coltivare e che si aggira sui 30 quintali all'anno com­plessivi, con prezzi che non hanno su­perato i 6 euro al chilo. La notorietà «stel­lare» potrebbe funzionare da traino per gli altri" ottimi prodotti del Gargano, dagli agrumi all'olio, dal caciocavallo ai lat­ticini, ma questo dipende da tanti fattori, anzitutto la macchina promozionale, che potrebbe sfruttare ancora la vetrina mon­diale dell'Expo, grazie all'inno alla sana alimentazione di cui Samantha Cristofo­retti si è fatta portavoce.