Il Gargano disse che

“Marconi ricordato nella ricorrenza del suo brevetto”


“Marconi ricordato nella ricorrenza del suo brevetto”Può essere interessante che, a scopo didattico, le scuole tecniche industriali propongano nel programma di studio un laboratorio per costruire radio rudimentali
Cartellone Marconi (sq)Di: Benedetto Monaco Manfredonia – GUGLIELMO Marconi – l’autore delle trasmissioni a distanza senza fili che nel giro di qualche anno ha ricevuto il Nobel per la Fisica per le sue rivoluzionarie invenzioni – si fa ricordare oggi, giorno del riconoscimento di un suo brevetto. Era infatti il 2 luglio 1897 quando a Guglielmo Marconi gli venne riconosciuto a Londra il brevetto n°12039.Apprendiamo da un Articolo di Lodovico Gualandi: “Non ci sembra poco poter affermare che le caratteristiche tecniche di questo brevetto rappresentano tuttora la parte fondamentale e inscindibile di qualsiasi impianto ricetrasmittente. In altre parole, se oggi non venissero ancora rigorosamente rispettati gli accorgimenti tecnici additati da Marconi nel brevetto 7777, non si potrebbero neppure garantire i vantaggi offerti dalla moderna radiotelefonia cellulare.”Nell’epoca delle trasmissione senza fili, a cui il Nobel italiano diede fondamentali contributi, il mondo di internet e dei social deve tanto; oggi siamo ancora più connessi con PC e telefonini che non con l’amata e datata “radio”. Marconi si può considerare a pieno titolo il papà delle telecomunicazioni e della radio appunto.In una pubblicazione di diverso tempo fa, in un’altra fonte c’era chi proponeva un fontana significativa che ricordasse l’opera dell grande scienziato e politico italiano per info cliccare qui.Può essere interessante che, a scopo didattico, le scuole tecniche industriali propongano nel programma di studio un laboratorio per costruire radio rudimentali eppure efficienti ripercorrendo gli esperimenti di Marconi. L’aspetto sperimentale porterebbe i ragazzi a comprendere meglio gli argomenti di taluni testi; è inoltre risaputo che “sapere aiuta e che facendo si impara”.(A cura di Benedetto Monaco – benedetto.monaco@gmail.com)