Il Gargano disse che

Vieste, Ambrenella compie 47 anni Un ristorante tra gli ulivi in cui si fermò la principessa Soraya


Vieste, Ambrenella compie 47 anni Un ristorante tra gli ulivi in cui si fermò la principessa Soraya
  VIESTE  - La principessa Soraya di Persia con l'attore Franco Indovina,  il papà di Catherine Spaak e la principessa Pignatelli, il direttore del Piccolo Teatro di Milano, Grassi, e persino l'ex segretario dell'ultima Dc, Mino Martinazzoli.  Sono solo alcuni dei nomi passati dal Ranch dell'Ambrenella che il 29 giugno ha festeggiato i quarantasette anni di vita.  Ma è inutile insistere per far parlare il titolare della struttura, Lorenzo Bosco, ormai settantenne. Ristoratore per caso e proprietario dell'intera vallata a nord di Vieste e a poca distanza dall'inizio della Foresta Umbra, il minuto signore che da quasi mezzo secolo presidia il ristorante in mezzo ai millecinquecento olivi della tenuta ama poco parlare di sè. Eppure è un formidabile raccontatore, che ama ricordare il passato di un paese verso cui nutre un amore grande, pari solo alla disillusione sulle cose del presente.   Per la Voce di Vieste ha fatto un eccezione e ha aperto l'album dei ricordi. E partendo da una cartolina del 1968 in cui pubblicizzava il locale, inizia il suo racconto.     "A quell'epoca - attacca - il turismo era agli stadi iniziali e gravitava attorno a Pugnochiuso e poco altro. Basti dire che quando aprii questo locale a Vieste i ristoranti veri e propri fuori paese si contavano sulle dita di una mano: Il Ristorante del Mare di fronte alla chiesa della Santa Croce, La Botte, il Castellino. Dimenticavo, c'era anche la Torre dell'Aglio, che però accoglieva soprattutto gli ospiti di Pugnochiuso.   La mia scelta era così inusuale e controcorrente che chi metteva a posto la vecchia casa che oggi accoglie l'Ambrenella, un tempo deposito di raccolti agricoli e mezzi, mi chiese pari pari perchè volevo buttare i soldi per niente. Altri tempi.   I locali per mangiare i piatti tradizionali erano pochissimi, i vip che venivano sul Gargano erano molto in alto, più importanti di quelli che vanno oggi in Sardegna.   Anzi, la fama del Gargano era superiore, in quell'epoca, alla Costa Smeralda di oggi.   Così, ad esempio, quando arrivò la Rolls Royce con Indovina e l'autista sul tratturo che porta all'Ambrenella, i commensali ebbero solo un fremito di curiosità. Ma ammutolirono quando videro la coppia e subito feci apparecchiare un tavolo a parte, piuttosto lontani dai commensali. E invece Indovina poi rimase a parlare con me con molta affabilità e senza spocchia.       Io ero stranito, non riuscivo a spiaccicare parola. Come dire? A quell'epoca noi giovani cercavamo di andare vicino a Pugnochiuso per dare un'occhiata al mondo dei ricchi, quei personaggi che vedevamo solo sui rotocalchi".  Un fiume di fatti e dettagli che non s'interrompe neppure quando gli si chiede dell'origine del ranch.    "E' tutto nato da due ragazze di Milano in vacanza assieme a Vieste nel 1967 - spiega - Quando videro questo posto dissero che sarebbe stato bello farci un localino. Ci pensai su un bel pò. perchè non era il mio mestiere e non avevo mai fatto il ristoratore. Poi partii".  Buon per lui, e per tutti gli altri che sono passati dal 29 giugno '68 a oggi. E dire che mentre le piazze d'Europa si riempivano di movimenti di protesta a Vieste c'era chi aveva già portato l'immaginazione al potere. Almeno in cucina, come capitò a Lorenzo Bosco, che interrompeva la tradizione agricola della famiglia. E rilanciava: quando la parola agriturismo non esisteva ancora e si parlava di "ospitalità rurale", il kilometro zero dei prodotti er una realtà di fatto.          Dall'anno scorso oltre al cartello che ricorda l'insegna originaria c'è anche il tricolore e la bandiera gialla della Coldiretti di cui, sia detto incidentalmente, Bosco è stato al vertice per quattro decenni oltre ad essere sempre tra i dirigenti più votati nel Consorzio di Bonifica del Gargano. Ma chi passa dalla strada dell'interno, la mitica SS 89 verso la Foresta Umbra e Peschici, oggi sa che la piccola strada sterrata che corre verso l'interno e segue l'insegna con la ruota del "traìno" e la testa del cavallo, potrà ritrovare i sapori di un tempo.30 giugno 2015