Carpino Folk i primi 20 anni con DAMATIRA
lunedì 27 luglio 2015 ore 09:06E’ dedicata alla Madre Terra questa edizione del Festival che omaggia la natura e le donne. C’è Damatira, la Madre Terra, al centro della ventesima edizione del Carpino folk Festival, che prenderà il via lunedì prossimo, 3 agosto, e animerà il piccolo centro garganico fino al 9. E il pensiero non poteva non andare ad Antonio Facenna, il giovane allevatore scomparso nell'alluvione dello scoro settembre. «Damatira - ricorda il presidente l'associazione Carpino Folk festival, Mario Pasquale Di Viesti - è il nostro modo per ricordare un amico che l'anno scorso era con noi ad organizzare il festival. Damatira per ricordare non la sua tragedia ma il suo stato di armonia dato dal suo particolare rapporto con la natura». Con Damatira il Carpino Folk Festival caratterizza il suo ventennale con una forte prevalenza della componente femminile in tutte le performance proposte, abbracciando diverse discipline artistiche: dallo storytelling, valorizzando il patrimonio culturale e naturalistico a bordo dei treni delle Ferrovie del Gargano, all'arte del teatro civile e popolare, alla musica nelle sue varianti legate alla popular music e musica tradizionale (folk e etnica) e quindi alla world music. Si parte con Cantar Viaggiando, la sezione del festival che si svolge sui treni FerGargano che diventano palcoscenico grazie agli storytellers: Gianfranco Piemontese, con l'accompagnamento dell'arpa di Giuliana De Donno, propone «Il Gargano nelle impressioni di una viaggiatrice statunitense degli anni Venti: Katharine Hooker»; la docente dell'Università di Foggia Patrizia Resta, con il Quintana Ensemble, propone «Il cielo della vita e i rituali di passaggio»; il giornalista Gianni Lannes, accompagnato da Redi Hasa e Maria Mazzotta, parla del «Gargano: la madre terra daunia»; infine Nicola Giuliano e il progetto «Damatira Dub» di Elena Ruzza e Matteo Cantamessa. Dal 5 agosto le tappe di Cantar Viaggiando arrivano nel centro storico di Carpino dove ci sarà una presentazione del libro «Roberto Leydi e il "sentite buona gente"» con Domenico Ferraro (autore) e Maurizio Agamennone, quindi la proiezione dei filmati del 1967. Nella stessa serata la conferenza «Il culto della Madre Terra nella Capitanata». Quindi i concerti della tradizione: Giovanna Stifani interpreta Luigi Stifani, accompagnata da Antonio Stifani; le Cantatrici di Ischitella in Matre del Creator; Angela Dell'Aquila in canti della tradizione albanese; Mariella Brindisi accompagnata da Mario Mancini in canti della Valle del Forfore; I Suonatori Della Valle Del Savena: Dina Staro, le donne, il violino e la danza dell'Appeninno bolognese. Prima e durante il concorso videomaker per l'assegnazione del Premio Rocco Draicchio e i corsi del festival: tamburello, canto e chitarra battente, tarantella e scherma di Carpino. Il 6 agosto lo spettacolo teatrale Caterina Pontrandolfo - «Cantar per terre»). Il 7 agosto i Bufù di Sepino, la brasiliana Rosalia De Souza e il progetto A Sud Del Mondo di Giuliana De Donno, Massimo Cusato, Raffaello Simeoni; 1'8 agosto le Faraualla, le Triace, le yemenite A-Wa. Il finale con l'african jazzy soul dei Gasandji, la spagnola Amparo Sanchez e in chiusura i Canton di Carpino.