Il Gargano disse che

Turismo, la Puglia attira stranieri. «Dall’inizio del 2015 crescita del 6%»


Turismo, la Puglia attira stranieri. «Dall’inizio del 2015 crescita del 6%»
venerdì 14 agosto 2015 ore 09:16La rilevazione di Asshotel Confesercenti Bari su un campione di 80 strutture ricettive. De Carlo: «Risultato incoraggiante, crescono anche i fatturati. Ora destagionalizzare». Un primo trend della stagione estiva in Puglia indica un aumento dell’8,3% e del 6% di presenze e arrivi dei turisti stranieri, mentre per quelli italiani il flusso è costante (più 0,1%). È quanto emerge da una rilevazione a campione su circa ottanta strutture ricettive — tra alberghi, case-vacanze, campeggi, b&b, villaggi turistici — effettuato da Asshotel Confesercenti Bari dall’inizio dell’anno fino a metà luglio. «È un aumento interessante - spiega Francesco De Carlo, presidente provinciale di Asshotel - leggermente superiore al trend nazionale con la ripresa soprattutto del mercato straniero favorita sia dai disordini sociali e politici di alcune destinazioni dell’Africa settentrionale sia da una lieve flessione del turismo crocieristico. La Puglia regge bene anche nei confronti di altre località del Mediterraneo come Spagna e Grecia. In controtendenza con l’ultimo periodo, quest’anno gli operatori del settore riferiscono che finalmente si avvertono segnali incoraggianti anche in termini di fatturato che non si traducono in nuovi posti di lavoro a causa delle imposte comunali (Imu, occupazione di suolo pubblico, tassa di soggiorno)». Il mercato straniero europeo di riferimento proviene da Germania, Paesi Bassi, Lussemburgo, Belgio, Francia. Quello internazionale è fatto di giapponesi che preferiscono Alberobello, Castel del Monte e Monte Sant’Angelo, in quanto siti Unesco. Poi ci sono i sudamericani e i cinesi di Taiwan. La permanenza media è di circa 4 giorni, nelle città business come Bari non va oltre i 2 giorni, nelle località balneari va dai 5 ai 6 giorni. «La Puglia - conclude De Carlo - comincia a essere anche una destinazione culturale. Il mare resta strategico ma occorre riposizionare il turismo nel resto dell’anno. Dal nuovo governo regionale ci aspettiamo uno sforzo volto a comunicare che la nostra terra è la “Puglia dei turismi”. La Valle d’Itria, per esempio, è l’alternativa al prodotto mare dove il turismo può durare anche otto mesi l’anno. Ma tutto ciò andrebbe sostenuto con una migliore comunicazione internazionale. Molto è stato fatto con il precedente governo, ma molto ancora rimane da fare per capitalizzare il patrimonio umano che viene a conoscere la nostra regione».