Il Gargano disse che

Ricetta elettronica, la rivoluzione che fa perdere tempo


Ricetta elettronica, la rivoluzione che fa perdere tempo
giovedì 24 settembre 2015 ore 15:51In Puglia il sistema va in tilt dopo pochi mesi. Medici, farmacisti e pazienti si lamentano. In Puglia finalmente arrivano le ricette dematerializzate, ma il sistema, a pieno regime da giugno 2015, va già in tilt. Un comunicato pubblicato lo scorso 11 settembre sul sito Sist.puglia.it avvisa «che, a causa di problemi tecnici in corso di risoluzione, si verifica saltuariamente l’impossibilità di leggere dal Sistema le ricette dematerializzate». Succede, dunque, che un paziente dopo essere stato dal medico si rechi in farmacia per ritirare il medicinale prescritto, consegni il foglio bianco con il codice a barre (l’evoluzione della vecchia “ricetta rossa”) e che esca a mani vuote perché il sistema del farmacista non riesce a leggere il codice. «Mi è successo che una farmacia accettasse una mia ricetta e l’altra no, costringendo il paziente a tornare indietro», dice Francesco Roselli, medico di medicina generale di Bari. Dall’altra parte Natale Scelzi, farmacista della provincia di Bari spiega: «Le maggiori difficoltà dipendono banalmente dalla qualità di stampa, se i medici hanno poco toner nelle loro stampanti il sistema non riesce a tradurre i codici». La dematerializzazione dovrebbe corrispondere alla completa scomparsa della carta, ma nei fatti le “ricette rosse” sono state sostituite dai fogli bianchi, e molti medici lamentano anche il carico del costo di carta, toner, stampanti, software. «Perdiamo il doppio del tempo e cadiamo spesso nell’errore, alcune prescrizioni non sono riportate nel software, mi è capitato di prescrivere una visita senologica al posto di una consulenza genetica, perché il sistema non ha una nomenclatura precisa delle visite specialistiche», dice Salvatore Pesola, medico di medicina generale. «Spesso la connessione cade e ci tocca ripetere l’operazione dall’inizio, impiegando il doppio del tempo». Insomma, sembrerebbe che le nuove ricette, in vigore da ottobre del 2014 secondo la delibera regionale 1391/2014, anziché agevolare il sistema sanitario in Puglia stiano bloccando un ingranaggio burocratico, già complicato, costringendo i pazienti ad inutili balletti tra medici e farmacie.