Il Gargano disse che

“Valorizzare il glorioso passato della nostra città”: i Cavalieri di Re Manfredi


 “Valorizzare il glorioso passato della nostra città”: i Cavalieri di Re Manfredi"Il fine ultimo del nostro gruppo storico - afferma Walter Pacillo - uno dei soci più giovani, è infatti incuriosire ed “orientare” la gente sul territorio"
ph Annapina RinaldiDi: Annapina Rinaldi Maanfredonia. La rievocazione storica ed il modellismo come mezzo per far rivivere, conoscere e valorizzare le origini ed il glorioso passato della nostra città; in primis agli occhi dei cittadini e alle giovani generazioni, ma anche agli abitanti delle zone limitrofe e a chi vive lontano da Manfredonia. Stato Quotidiano ha incontrato alcuni membri del gruppo di rievocazione storica “I cavalieri di Re Manfredi”, sempre più attiva sul territorio con attività culturali, artistiche, ludico/didattiche e solidali in cui è protagonista la rievocazione dell’epoca di fondazione della nostra città (1240-1300).Antesignana del gruppo storico è stata, l’associazione di modellismo “Modellistika Manfredonia” nata nel 1996 da un’idea di Osvaldo Salvemini, all’epoca proprietario di un negozio di modellismo, e dei suoi amici Francesco Castrignano e Giuseppe Salvemini. L’associazione, attiva ancora oggi, ha all’attivo ben otto mostre, allestite a Manfredonia fra la fine degli anni Novanta e il 2008. E’ specializzata nella creazione di modellini navali e figurini che spaziano anche sui personaggi fantasy, sull’epoca dei samurai giapponesi e sul periodo napoleonico, ma l’interesse principale resta sempre il periodo del basso medioevo, compreso fra l’anno 1000 e la scoperta dell’America. “Il 18 ottobre scorso abbiamo partecipato ad un concorso nazionale di modellismo tenutosi a Santa Maria Capua Vetere – racconta Antonio Perrone, uno dei soci – e abbiamo conquistato ben 6 premi: un oro nel modellismo navale, 2 argenti e 2 bronzi nei figurini. Dietro ogni figurino c’è un minuzioso lavoro di ricerca storicasull’araldica, i costumi e gli armamenti d’epoca, ricostruiti nei minimi dettagli. Dal creare figurini al diventare figurini viventi il passo è molto breve, e la ricerca si arricchisce anche del lavoro artigianale, poichè il più delle volte siamo noi stessi a fabbricarci vesti, scarpe e armamenti, prendendo spunto da lapidi e stampe antiche.”E così nel 2010, all’interno dell’associazione di modellismo “Modellistika Manfredonia” è nato il gruppo di rievocazione storica “I cavalieri di Re Manfredi” –continua Antonio Perrone- Fino allo scorso anno le attività consistevano perlopiù nella partecipazione al corteo storico organizzato ogni anno ad aprile dalla scuola Don Milani in ricorrenza della fondazione di Manfredonia, e nella partecipazione, in veste di cavalieri teutonici, al suggestivo solstizio d’estate presso la basilica di San Leonardo a Siponto. Tuttavia da quest’anno, anche grazie all’apporto di nuovi soci e nuove collaborazioni, ci siamo aperti a nuove attività fra cui quelle solidali, come la serata medievale di beneficenza per la ristrutturazione del convento Santa Maria delle Grazie, svoltasi lo scorso 2 ottobre, oppure le attività ludico didattiche con i bambini. Abbiamo organizzato diverse giornate con gli alunni della scuola elementare San Lorenzo Maiorano per far conoscere loro l’equipaggiamento del cavaliere o il modo di mangiare medievale. Poi lo scorso agosto è stata un grande successo una giornata di giochi medievali a squadre organizzata presso la villa comunale: bambini e genitori ne sono stati entusiasti e a fine giornata siamo stati costretti a mandare indietro la gente che voleva ancora iscriversi, per sopraggiunti limiti di spazio e tempo!” La giornata di giochi medievali sarà però riproposta il prossimo 15 novembre presso il Baby Park “potere ai piccoli” (ingresso gratuito). “Le più grandi soddisfazioni le otteniamo proprio stando a contatto con i piccoli-continua Perrone-che sono sempre incuriositi e stupiti nel poter vedere dal vivo e toccare con mano ciò che studiano sui libri di scuola e percepiscono di solito come lontano e noioso. Fra gli adulti invece non mancano quelli che ci prendono poco sul serio e percepiscono le nostre attività come una “carnevalata”, ma la maggior parte è comunque interessata o quantomeno incuriosita!”.“Il fine ultimo del nostro gruppo storico, afferma Walter Pacillo, uno dei soci più giovani, è infatti incuriosire ed “orientare” la gente sul territorio, cercando di il nostro patrimonio architettonico e culturale e facendo conoscere il passato glorioso della nostra città e del suo fondatore a tutti coloro per il quale Manfredi è genericamente un re, (o peggio ancora un “corso”). Egli è stato invece un personaggio storico di levatura nazionale ed europea, capo del partito ghibellino nell’eterna lotta contro i guelfi, nonché grande mecenate e mediatore culturale. C’è poi la misteriosa figura del conte Manfredi Maletta, primo signore del territorio di Manfredonia e Monte Sant’Angelo, che poi donò a re Manfredi. A causa dell’omonimia spesso i due personaggi vengono confusi e il conte Maletta resta nell’ombra.La nostra aspirazione per il futuro è quella di costruire un gruppo sempre più ampio e solido che ci consenta di arricchire le nostre rievocazioni con i più vari aspetti del vivere civile-continua Walter- non più solo cavalieri ma anche artigiani, popolane e danzatrici…in modo tale da poter uscire dai confini della nostra città ed far conoscere la Manfredonia medievale in ambito regionale e nazionale. Infatti, essa non è molto conosciuta dalle masse, ma rievocatori professionisti ed appassionati di storia restano a bocca aperta di fronte alle bellezze del nostro territorio. Infatti, ricorda Antonio, “Quando ho postato su forum specializzati di storia medievale le foto del portale della chiesa di San Leonardo e dell’abbazia di Monte Sacro, purtroppo in stato di totale abbandono, sono stato sommerso da richieste di gente che desiderava visitarla! C’è ancora tantissimo lavoro da fare per valorizzare queste bellezze, ma noi siamo ottimisti e vogliamo dare il nostro contributo in tal senso!”.Fotogallery
ph Annapina Rinaldi
(A cura di Annapina Rinaldi – aprinaldi@alice.it)