Il Gargano disse che

Manfredonia Vetro, tutto pronto per serata con chef e ‘Ballarò’


 Manfredonia Vetro, tutto pronto per serata con chef e ‘Ballarò’Previsti collegamenti dall'esterno dell'azienda
http://th.polisblog.itDi: Redazione Manfredonia/Monte Sant’Angelo. Oggi, 3 Novembre 2015 dalle ore 20.00, presso il ‘Piazzale Sangalli Vetro’ (Macchia – Monte Sant’Angelo), ci sarà la serata culinaria organizzata dallo chef Gege’ Mangano. ll costo della “cena solidale” – composta da un primo piatto e un bicchiere di vino – sarà di €5 euro e il ricavato andrà direttamente alle famiglie dei dipendenti dell’azienda. Saranno inoltre presenti le telecamere per la diretta con ‘Ballarò’ per porre ancora una volta i riflettori sul disagio in cui versano i dipendenti della Manfredonia Vetro, ormai da 11 mesi senza stipendio e cassa integrazione. Ringraziamo i commercianti e associazioni che hanno contribuito alla manifestazione.Il club sarà presente con un nutrito numero di equipaggi. Vi aspettiamo numerosi .(nota stampa)ANTEPRIMA PUNTATA BALLARO’ (fonte: contattonews.it). ”Nella nona puntata di “Ballarò”, in onda questa sera, martedì 3 novembre, alle 21.05, su Rai3, Massimo Giannini tratterà della legge di stabilità e delle dimissioni di Ignazio Marino. Oltre ai fatti della stretta attualità politica, dall`addio di Ignazio Marino al Campidoglio al percorso della legge di stabilità, la trasmissione aprirà tre finestre su altrettante emergenze che stanno scuotendo il Paese. In Aspromonte tra le province di Catanzaro, Vibo Valentia e Reggio Calabria, piogge straordinariamente intense unite a forti mareggiate hanno provocato una serie di esondazioni che hanno devastato interi paesi. A Manfredonia (Fg) i 400 lavoratori del vetro sono senza lavoro e senza ammortizzatori sociali da ottobre 2014 a causa della chiusura dello stabilimento Sangalli Vetro, produttore di primo piano nel settore in Italia. A Bagheria (Pa), per anni feudo e rifugio, in latitanza, del padrino di Corleone Bernardo Provenzano, 22 boss ed estorsori sono sotto custodia cautelare grazie alla denuncia di trentasei imprenditori che hanno ammesso di avere pagato il pizzo per anni”.