Il Gargano disse che

Motti, proverbi e modi di dire nella cultura popolare e dialettale di Foggia


Motti, proverbi e modi di dire nella cultura popolare e dialettale di Foggia
rio di Vittorio Polito - Abbiamo l’abitudine di fare paragoni, talvolta li facciamo ad arte, discutendo con i nostri figli per stimolarli ed educarli a scopo formativo e morale, da qui la massima “L’erba del vicino è sempre più verde?” Ma vediamo cos’è un proverbio. Il proverbio, secondo il Vocabolario Treccani, è un breve motto, di larga diffusione e antica tradizione, che esprime in forma stringata e incisiva, un pensiero o, più spesso, una norma desunti dall’esperienza. Essi rappresentano quadretti di vita vissuta o immagini correnti della realtà sociale e sono espressione della saggezza popolare. La conferma di quanto detto in precedenza viene da una pubblicazione bilingue di Osvaldo Anzivino, “Si dice a Foggia” (Claudio Grenzi Editore), libro che riporta motti, modi di dire e proverbi in dialetto foggiano e in italiano. Le due equazioni dialetto=ignorante e italiano=istruito sono dure a morire. Ma è in atto una inversione di tendenza, come dimostrano il proliferare di testi teatrali e poetici in vernacolo, studi e convegni sull’argomento, pubblicazioni e rappresentazioni teatrali e televisive. Anche l’autorevole Osservatore Romano si è interessato all’argomento recensendo il volume “Il dialetto, dignità di comunicazione, dignità sociale”, mettendo l’accento sulla ricca sostanza vitale e storica di quelle varietà di espressioni dialettali all’interno di una stessa regione e perfino di una stessa città. Il dialetto è anche una forma di linguaggio verbale più immediata e nello stesso tempo più sofisticata, in quanto riesce ad imprimere quel tanto di drammatizzazione al nostro parlare, funzionando l’espressione dialettale come efficace rafforzamento del nostro eloquio. Insomma, il dialetto è la concretizzazione di uno sforzo volto al bene, eticamente orientato a quella comunicazione fra esseri umani non mediata da artifici linguistici o tecnologici e quindi naturale.ADVERTISEMENT Ma torniamo alla pubblicazione di Anzivino che altro non è che un interessante concentrato di sapida allegria, di saggezza della gente di Foggia e della provincia che coniuga umorismo e sapienza, acume ed arguzia. L’autore dimostra con questa raccolta che esiste una indiscutibile e genuina cultura popolare pugliese che deve essere finalmente collocata nel contesto di una istruzione nazionale, pur senza compromettere la specificità e la differenziazione di ogni eredità letteraria locale. Il messaggio che Anzivino affida nella pubblicazione, può essere chiaramente decifrato da quanti hanno assimilato la nuova concezione scientifica della cultura come insieme delle manifestazioni della vita concreta di un popolo, di un gruppo etnico, di un’intera comunità. Bisogna dare atto all’autore del notevole lavoro fatto alla ricerca del materiale pubblicato, non sempre agevole, e per aver evitato espressioni troppo volgari che, anche se rispecchiano la realtà. Lodevole l’organizzazione dei proverbi: ognuno di essi scritto in dialetto, seguito da una traduzione letterale e subito dopo, all’occorrenza, da un commento ed in qualche caso anche da ulteriori modelli interpretativi. Alcuni esempi: “K’u tìmbe e k’a pagghje s’ammatùrene i nèspule” (Col tempo e con la paglia si maturano le nespole). Viene usato non per dare consigli ai contadini, che sanno bene il fatto loro, ma per ricordarci che “tutto arriva per chi sa aspettare”; “Decèmbre, u frìdde se face ssènde” (Dicembre, il freddo inizia a farsi sentire”. Si tratta di un vecchio proverbio contadino dal quale apprendiamo che il freddo vero (e una volta era molto intenso a Foggia), si presentava nei primi giorni di dicembre. I proverbi, quindi, non limitano la loro esistenza al solo significato apparente, ma si intendono e si sviluppano anche in senso figurato. È indubbio che i proverbi non rappresentano la totale verità delle cose. Una parte di essa vi è però insita e ad ogni modello corrisponde il rovescio della medaglia per coerenza alle contraddizioni della vita. Se poi vogliamo riconoscere i proverbi dal punto di vista dell’utilità, dobbiamo convenire, almeno in parte, che trattasi di valida missione educativa e costruttiva. Il volume è anche arricchito da alcuni disegni dello stesso autore, raffiguranti scorci dell’antica Foggia.