Il Gargano disse che

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DIALETTO, CULTURA DI POPOLO
 “Voci nelle Terre di Daunia” è il tema dell’incontro che si è tenuto a Roma il 9 aprile alla “Casa delle Regioni”, a cura dell’Associazione romana “Amici della Puglia”. La Sala Italia era stracolma. Nel corso dell’incontro si sono alternate voci dei dialetti di Alberona, Apricena, Ascoli Satriano, Canosa di Puglia, Ischitella, Lucera, Peschici, San Marco in Lamis, San Severo; voci che hanno recitato poesie o racconti brevi, o hanno intonato canti, accompagnate da chitarra o pianoforte. L’incontro ha cercato di cogliere, nelle specificità dei singoli dialetti, le analogie che li accomunano, connesse a secoli di storia vissuti in contiguità. A tal fine le “voci” sono state raccolte, sulla base dei raggruppamenti suggeriti dall’Atlante Linguistico Italiano, in tre sezioni distinte:“- “Dialetti Dauno-appenninici settentrionali”, propri delle Terre confinanti con le Terre molisane,- “Dialetti Dauno-appenninici meridionali”, propri delle Terre confinanti con le Terre “Apulo-baresi”,- “Dialetti Garganici”.Nella sezione “Dialetti Garganici” si sono alternate “voci” di San Marco in Lamis, Ischitella e Peschici, rappresentate secondo il criterio “da ovest a est”, ovvero da una maggiore influenza del dialetto di Napoli a una maggiore influenza dei dialetti Slavi. Grazia Galante, autrice di “La vadda de Stignane”, raccolta di canti sammarchesi, ha recitato e cantato brani accompagnata al pianoforte da Michelangelo Martino. Vincenzo Luciani, autore di “La cruedda”, raccolta di poesie ischitellane, ha recitato un paio di poesie.Il dialetto peschiciano è stato evocato dalle voci di Lina Biscotti, che ha letto la poesia “Chisiol da Madonn Urit” (“Chiesetta della Madonna di Loreto”) di Isa Turi Labombarda, premiata nel “Certamen culturale Sant’Elia Profeta 2010” (Lina, non in grado di raggiungere Roma, è stata in realtà ascoltata in “registrato”), Raffaele Maggiano, che ha letto “U cundë dë l’orchë” (“La favola dell’Orco”) di Michel’Antonio Piemontese, edito nella serie “Peschiciana”, e Paolo Labombarda, autore di “Venti di Grecale - Peschici anni ‘40”, coautore di “‘A grammàtëca pëschëciànë” e di “Paràulë dë Peschëcë” (“Parole di Peschici”, dizionario), che ha accennato alla modalità di scrittura del dialetto.Il pubblico ha seguito molto interessato e divertito, e ha concluso l’incontro cantando in coro “Lu primm’ammore” (di Tony Santagata, anche lui dauno).  Redazione