“Puglia, le strutture dei lidi non si smontano a fine estate”
lunedì 20 giugno 2016 ore 10:20L’assessore Curcururo: “Dalla regione nessun vincolo pronti a presentare una proposta alle Soprintendenze”. Il problema dello smontaggio delle strutture balneari riguarda soprattutto il Gargano e il Barese, mentre in Salento la situazione è altalenante. il nodo sono i pareri emessi dalle Soprintendenze, cui spetta il rilascio del nulla osta paesaggistico: dicono sì a quello provvisorio (che permette di mantenere i lidi per 120 giorni), ma quasi sempre no al permesso ordinario. Un paradosso, considerando che ci sono lidi in tutta Italia, tutto l'anno. E la Puglia, che pure vorrebbe destagionalizzare il turismo balneare (aprendo prima di giugno e dopo settembre) deve fare i conti con la difficoltà a mantenere fisicamente in piedi le strutture oltre i 4 mesi estivi. «Il problema - garantisce però l'assessore regionale all'Urbanistica, Annamaria Curcuruto - non riguarda il Piano paesaggistico: la lettura dei vincoli non contempla alcun divieto al mantenimento delle strutture balneari. La Regione è convinta del fatto che debbano restare in piedi fino alla scadenza della concessione demaniali. Il fatto che le strutture debbano essere leggere e amovibili non implica che vadano rimosse a fine estate, anzi in alcuni casi potrebbe essere controproducente: si pensi ai tavolati montati sugli scogli, dove togliere i sostegni in metallo potrebbe causare danni irreparabili». La disciplina demaniale dipende dall'assessorato al Bilancio ma, fa notare la Curcuruto, «siamo noi ad avere i rapporti con le Soprintendenze». Ad aprile c'era stato un incontro a Bari, concluso con l'intesa a individuare, attraverso il Piano delle coste, le zone dove è possibile il mantenimento. Il problema riguarda soprattutto Monopoli, dove - fa notare la Curcuruto - si tratta di lidi urbani, inseriti in un paesaggio già antropizzato, ed è dunque difficile giustificare la necessità di smontaggio. Tuttavia la riforma dell' organizzazione delle Soprintendenze, con l'avvicendamento dei direttori provinciali, costringerà la Regione a ricominciare da zero. La Curcuruto è pronta però a lanciare un'idea simile a quella applicata a Bari per i gazebo dei locali pubblici: «Potremmo stabilire delle tipologie strutturali standard ammissibili secondo le regole della Soprintendenza». Si vedrà. Nel frattempo le ultime sentenze dei giudici amministrativi, anche queste finora altalenanti, sembrerebbero andare in direzione del mantenimento dei lidi tutto l'anno. Il Tar Lecce (sentenza 560/2016) ha annullato l'autorizzazione che il Comune di Gallipoli aveva rilasciato a un lido limitandola al solo periodo estivo, così come da parere paesaggistico della Soprintendenza: una decisione non motivata, dicono i giudici amministrativi, secondo cui il Pptr (il piano paesaggistico) «non attribuisce alle pubbliche amministrazioni alcun potere di delimitazione temporale della validità dei titoli abilitativi»: il Tar è stato piuttosto pesante con la Soprintendenza (<<Non si comprende è scritto in sentenza - perché la medesima struttura possa essere compatibile solo in alcuni periodi dell'anno») ed ha detto che, per ordinare lo smontaggio dei lidi a fine estate, vanno chiariti «gli aspetti di contrasto delle opere con le disposizioni di tutela del territorio». Il punto è tutto lì. Ma la stagione è ormai cominciata, e tra tre mesi qualcuno sarà costretto a smontare. (m.scagl.)