Il Gargano disse che

Parco/ E la Comunità dei sindaci manda a vuoto l’assemblea


Parco/ E la Comunità dei sindaci manda a vuoto l’assemblea
domenica 10 luglio 2016 ore 12:10Doveva discutere di importanti argomenti per l’area protetta del Gargano.  Ci risiamo: anche con il nuovo corso la co­munità dei sindaci dell'area pro­tetta continua a mandare a vuoto le sedute de1 proprio organismo. Nonostante vi fossero all'ordine del giorno importarti accapi (l'ap­provazione del regolamento per l'organizzazione della Comunità Parco; la sede della Comunità del Parco indicata nella Caserma Sansone della Foresta Umbra e la determinazione dei residui del conto consuntivo 2015) la seduta non si è tenuta. Non si è raggiunto il numero legale. Ba­stava uno. Infatti es­sendo la comunità del Parco composto dai 18 Comuni dell'area protetta più Regione e Provincia, era necessario per­tanto la metà più uno per rendere valida la seduta. Invece all'ap­pello hanno risposto "presente" "solo" in dieci: cinque sindaci - (Tavaglìone per Pe­schici, 'Sementino per Vico, Nobiletti per Vieste, Pinto per Rodi, Cascavilla per San Giovanni Roton­do) - e cinque delegati (dei rispettivi sindaci) di Aprice­na, Mattinata, Cagnano Varano, San Nicandro Garganico e San Marco in Lamis. Nessuna traccia invece dei primi cittadini. (o de­legati) di Monte Sant'Angelo (retto da una troika prefettizia), Car­pino, Ischitella, Isole Tremiti, Lesina, Manfredonia, Rignano e Ser­racapriola. Nessun rappresentante anche di Regione e Provincia. Ad un deluso Franco Tavaglione non è restato altro che riconvo­care la seduta a mercoledì 13 lu­glio, ore 10,30. «No, non è una se­duta in seconda convocazione quella di mercoledì prossimo, è una convocazione sempre in pri­ma, proprio a causa del fatto che manca l'apposito regolamento che era all'ordine del giorno per essere licenziato. Vabbè... vorrà dire che lo approveremo la prossima volta. Auspico per mercoledì. Una maggiore partecipazione dei sindaci al fine di rendere con­divisa la fase consultiva e propo­sitiva della nostra comunità», af­ferma Tavaglione. Giovedì scorso alla sede di via Sant'Antonio Aba­te a Monte Sant' Angelo si è atteso a lungo l'arrivo - avrebbe reso va­lida la seduta del rappresentante del Comune tremitese (il sindaco aveva dato ampie assicurazione in merito) poiché già si sapeva che Anto­nio Fentini, il primo cittadino, non ci sa­rebbe stato in quanto impegnato a presie­dere la cerimonia - in concomitanza- di in­titolazione della ban­china di San Domino alla Guardia Costie­ra. Fentini - va ricor­dato e sottolineato - è da poco diventato vicepresidente della comunità. Ovvero è il vice di Tavaglione. Invece nessun - rappresentante del Comune dio­medeo si è materializzato a Monte Sant'Angelo, "costringendo" così il presidente - eletto all'unanimità due mesi e mezzo fa dai sindaci dell'area protetta alla nuova"'con­vocazione tra cinque giorni della seduta. In teoria la comunità do­vrebbe tornare a riunirsi a distan­za di quasi tre mesi dall'ultima volta (era il 18 aprile scorso) quan­do elesse presidente (appunto Ta­vaglione) e vice (appunto Antonio Fentini, primo cittadino tremitese). Francesco Trotta