Il Gargano disse che

La Capitanata scommette su Rigenerazione urbana e riuso degli spazi pubblici


La Capitanata scommette su Rigenerazione urbana e riuso degli spazi pubblici
venerdì 15 luglio 2016 ore 10:06La Capitanata scommette su Rigenerazione urbana, riuso degli spazi pubblici e privati abbandonati, innovazione sociale e lo fa grazie ad Euromediterranea convinta che sia possibile riqualificare e rigenerare producendo “zero volumi ed alte frequenze di innovazione”.  Come favorire lo sviluppo del sistema economico locale? Attraverso l’uso strategico ed innovativo delle risorse del territorio, a partire proprio dal riuso dei luoghi, degli spazi, degli ambienti, delle mura che tornano alle loro funzioni originari. Un sogno da condividere con gli attori politici ed istituzionali del territorio, da Confindustria a Confcooperative, compresi i sindaci della provincia. L'orizzonte appare così più sostenibile, più innovativo, più accessibile per tutti. La scommessa comincia da Borgo Segezia: la location che ospita la due giorni di lavori – nella quale un ruolo strategico lo ricopre anche la Cooperativa Sociale di gestione di servizi socio-sanitari-educativi “San Giovanni di Dio” - è una vecchia struttura - vuota e degradata - che fino a qualche anno fa ospitava la scuola dei padri giuseppini e che, ancor prima, era stata un orfanotrofio per bambini. Il recupero è stato affidato all'architetto Emanuele Bisceglie. La nostra provincia ha un patrimonio edilizio che offre una straordinaria opportunità di rigenerazione - fa sapere Antonio Cocco, amministratore di Euromediterranea . Quali azioni, quindi, da mettere in campo per restituire ai nostri territori la possibilità di crescere dal punto di vista sociale, economico, culturale, tecnologico? La risposta è: accogliere, ospitare, ascoltare, riempiersi di persone ed idee. Questa due giorni di lavori vuole tracciare delle linee proprio in questa direzione.  E’ possibile valorizzare dei luoghi e delle strutture abbandonate – anche pubbliche - per (ri)creare nuovi servizi, nuovi dinamismi socio-economici e nuove prospettive occupazionali? Per Antonio Cocco è possibile, il futuro della Capitanata dipende da queste prospettiva. Ma c’è bisogno di un lavoro di rete che indissolubilmente deve coinvolgere tutti gli attori principali dei territori: soggetti pubblici e privati, istituzioni, associazioni, terzo settore, parrocchie, cittadini.