Il Gargano disse che

Una “Moldaunia” che nessuno vuole. Riceviamo e pubblichiamo.


Una “Moldaunia” che nessuno vuole. Riceviamo e pubblichiamo. StampaEmail 
 Recentemente mi è capitato di leggere di una fantomatica regione italiana, di nome Moldaunia, che potrebbe nascere dalla secessione di Foggia (e provincia) dalla Puglia, per l’autoannessione al Molise, la piccola Regione confinante. E questo perché, secondo Gennaro Amodeo, ingegnere e iniziatore del relativo movimento, Bari, quale sede del Governo Regionale, presterebbe poca attenzione alle terre della Daunia, o di Capitanata, come altrimenti viene indicata la Provincia di Foggia.L’ultima volta che si prestò una certa attenzione a questa strana storia fu nel 2011, subito dopo il varo della legge sul riordino delle province. Sulla questione è illuminante una cronaca del tempo, di Giovanna Greco, datata, appunto, 26 agosto 211, tratta da Foggia Today. << L'ultima manovra finanziaria del governo nazionale, con il suo pesante carico di tagli su province e comuni, ottiene come primo effetto quello di conferire nuovo vigore a vecchi sogni mai sopiti di aggregazioni territoriali. E se Serracapriola (Fg) scalpita in queste ore per annettersi al Molise,quest'ultimo pensa al Molisannio. Torna in auge, infatti, il vecchio progetto che vuole le province di Isernia e Campobasso insieme al beneventano (il Sannio, appunto) per una regione tutta nuova, ... Dalle parole ai fatti: questa mattina incontro istituzionale tra il presidente del consiglio regionale molisano, Michele Picciano, e il consigliere regionale campano Luca Colasanto, entrambi Pdl. Obiettivo: avviare concretamente il progetto Molisannio.<<... un incontro interlocutorio, certo, “ma che vuol essere la prima tappa - ha spiegato Picciano- di un percorso che sfocerà, mi auguro, in un referendum propositivo”. Un'accelerata senza precedenti, insomma, ... che rischia di far soccombere definitivamente quel progetto di Moldaunia tanto caro all'ingegnere Gennaro Amodeo che da dieci anni si batte per unire la Capitanata al Molise. ... Ma resta tranquillo [Gennaro Amodeo]: “Sono costantemente in contatto con il governatore regionale molisano Michele Iorio” dice, “il progetto di Moldaunia va avanti. Peraltro il Molise non farebbe un buon affare ad annettersi al beneventano. Cosa possono offrire? Una regione con meno di 600mila abitanti, cifra che non è in grado di salvaguardare le due province di Benevento e Campobasso. Per non parlare del territorio. Montagne su montagne. Noi portiamo il Gargano, il tavoliere, un territorio ampio e variegato, oltre ad un bottino di 700mila abitanti che, sommati alla popolazione molisana, farebbero vivere ben due province, Foggia e Campobasso. Va da sé che, successivamente, si potrebbero annettere anche altri territori, quali il Sannio appunto, ma il progetto-madre resta la Moldaunia. Ci pensino bene”. ...>>Il programma di Gennaro Amodeo, come si può vedere, è vasto, ricco di spirito imprenditoriale e di conquista, ma privo dei famosi conti con l’oste. E qui di osti ce ne sono almeno due, trascurando al momento il parere e la volontà dei cittadini. Il primo oste, infatti, il Molise, ha messo subito le carte in chiaro, e lo ha detto francamente ai cugini del Molisannio: il capoluogo di Regione è e resterà Campobasso. Il secondo oste, il l Consiglio Provinciale di Foggia, a prescindere dalla clausola posta dal Molise, sicuramente nota all’Amodeo, ha respinto, il 26 luglio 2016, la richiesta di referendum popolare da parte del Movimento Moldaunia. E dal mio punto di vista il Consiglio Provinciale ha scritto una bella pagina, assumendosi, almeno in questo caso, le proprie responsabilità. Il mio voto, in ogni caso, per quel che vale, sarebbe contrario. E adesso, anche per far piacere a Gennaro Amodeo, entriamo nel merito della politica, praticata dalla e nella Regione Puglia, limitatamente, però, ad alcuni capitoli del settore trasporti dell’area di Capitanata.Primo Capitolo: Trasporti ferroviari. La stazione ferroviaria di Foggia e le sue immediate vicinanze furono bombardate pesantemente dagli Anglo-Americani, nel 1943, perché Foggia, strategicamente, era ed è un importante nodo ferroviario. Qui la rete ferroviaria primaria si biforca: una linea va verso il Nord via Pescara, Ancona, Bologna, e un’altra va verso Ovest-Nord Ovest, via Napoli, Roma. A più di settant’anni da quegli eventi bellici, ne hanno capito la portata anche Bari e Foggia, ma il piano di ammodernamento della tratta Foggia Benevento, che collega la Puglia a Napoli e Roma, è ancora allo studio. E così, frane permettendo, si viaggia su una linea progettata alla fine dell’Ottocento, molto tortuosa e a binario unico. Responsabilità: a carico di Bari, capoluogo di Regione, e di Foggia come Comune interessato e come sede di Provincia.Secondo Capitolo: Trasporti aerei e Aeroporto “Gino Lisa”. La Puglia è una Regione bene attrezzata per quanto riguarda l’Aeronautica Militare. Ospita, senza fare ulteriori menzioni, e proprio nelle terre di Capitanata, Amendola, l’Aeroporto Militare più grande d’Italia e futura base degli F-35. Non così attrezzata risulta essere nel campo dell’Aviazione civile. Foggia, per esempio, come sede di Provincia, avrebbe potuto pensare a un grande aeroporto civile, nel suo Tavoliere, dalle parti di Ortanova, per rendere ottimi servizi alla Puglia e ad almeno tre regioni limitrofe (Basilicata, Campania, Molise). Non lo ha fatto. Ma Foggia, come sede di Comune ha fatto di peggio: ha soffocato il “Gino lisa” permettendo costruzioni di edifici e strade troppo vicine al sedime aeroportuale, e a fondo pista. Responsabilità: a carico di Foggia come sede di Provincia e come sede di Comune interessato.Terzo Capitolo: Trasporti su gomma da Siponto a Margherita di Savoia. La strada più conveniente per raggiungere Bari da Manfredonia, è costituita ancora dal budello delle paludi, strettissimo e pericolosissimo, tra Siponto, Zapponeta e Margherita di Savoia. Se ogni cinquant’anni si adeguano quattro o cinque chilometri, come è avvenuto di recente, sul primo tronco, dopo il passaggio a livello di Siponto, ci vorranno ancora sei secoli fino a Margherita. Responsabilità: a carico dei Comuni di Manfredonia, Monte Sant’Angelo, Mattinata, Vieste, perché a questi Comuni appartengono gli utenti di quell’ arteria palustre. Ovviamente, nelle responsabilità è coinvolta direttamente Foggia, come sede di Provincia; e, forse, anche Bari, come capoluogo di Regione.Quarto capitolo: Trasporti su gomma: Superstrada Garganica. Come è noto, questa superstrada, che doveva collegare anche Vieste e Peschici, è bloccata a Sud nel Comune di Mattinata e al Nord nel Comune di Vico del Gargano. Perché? Non si è mai capito. Qui, l’ombra del campanile è molto lunga, ma non a sufficienza a coprire il grave errore strategico, che danneggia economicamente tutto il Gargano. I tanti turisti che affollano le spiagge di Peschici e di Vieste, tanto per essere più chiari, afflitti dalle infinite curve dei percorsi attuali, desistono dal visitare i centri interni, ancorché famosi come S. Giovanni e Monte Sant’Angelo, Carpino, e soprattutto Vico, il più vicino, caratteristico per il suo unico Centro storico. E intanto quell’ombra punisce severamente i cittadini di Vieste e di Peschici, che hanno necessità di raggiungere l’Ospedale di S. Giovanni Rotondo. Responsabilità: a carico dei Comuni di Mattinata, Vieste, Peschici, Vico del Gargano e, naturalmente, a carico di Foggia come sede di Provincia, e di Bari, come capoluogo di Regione.In chiusura, non posso non fare un cenno alla Certosa di Paolo Portoghesi, costruita nella splendida Baia di Campi. E abbandonata, subito dopo il “fine lavori”, da più di venti anni, ai vandali, alle ortiche, ai rovi e alle lucertole! In un mio scritto contro i sedicenti neoborbonici, proposi, qualche anno addietro, di adibire questo magnifico istituto a scuola alternata per le carceri minorili di Palermo, di Bari e di Napoli. Mi ripeto in questa sede, nella speranza di intoppare in “una qualche sensibilità” delle cosiddette Autorità competenti, che alloggiano nel Comune di Vieste e, a Bari, nel Palazzo della Regione Puglia. /// Vieste, nel mese di settembre 2016. Giovanni Masi