Il Gargano disse che

Manfredonia, “Allora questo è ancora un paese per giovani” "Il mio paese sia di esempio


Manfredonia, “Allora questo è ancora un paese per giovani” "Il mio paese sia di esempio a quanti in un contesto ampio di condivisione e di unità nazionale ha ricreato il sentimento di appartenenza" 
L'imprenditrice Vittoria De Salvia (facebook)  Di: Redazione     Condividi  Manfredonia. ”Mi chiedevo se i cittadini di Manfredonia avrebbero votato NO,me lo sono chiesto fino alla mezzanotte di ieri sera prima che il sonno l’avesse avuto vinta. La riflessione che mi ha tenuta sveglia a lungo era che i manfredoniani ed i pugliesi avrebbero pensato e scelto come gli americani ed i britannici di votare NO? NO perché questo che è già passato è stato il referendum più vecchio che io abbia vissuto,anzi anti storico se consideriamo quello che sta succedendo in Europa ed in Occidente da Giugno scorso.  A Manfredonia è già successo un miracolo: iI popolo sovrano si è svegliato dal torpore in cui era immerso facendosi scorrere la loro vita di cittadini con una forza inarrestabile di governo delle loro volontà a cui ha detto finalmente No,prima all’Energas ed ora alla riforma della Costituzione. Non è solo il nostro popolo che ha fatto sentire la sua voce,altri popoli si stanno risvegliando ed iniziano ad opporsi a un processo di continua sottrazione della sovranità nazionale.In economia questa si presenta sotto la forma di una globalizzazione che,avviata in ossequio ai principi virtuosi di una economia di mercato e di libero scambio,ha incentivato la creazione di grandi multinazionali monopoliste i cui effetti negativi e pericolosi hanno distrutto la piccola e media impresa con la connivenza di alcune banche sostenute da una certa politica.In politica la sottrazione della sovranità nazionale si manifesta nella continua delega dei poteri alle istituzioni nazionali e sovranazionali attraverso e con la complicità di una stampa maneggiata e da una classe politica che parlando ed occupando spazi pubblici senza tregua fanno apparire tutto questo come evento ineluttabile,profetizzando disastri e sciagure,e fonte invece di progresso nonostante il dissesto di ben otto banche italiane. Queste istituzioni si chiamano Fondo Monetario Italiano,Banca Mondiale e,non poteva mancare,la UNIONE EUROPEA,Banca Centrale Europea,Corte Costituzionale Europea,che hanno di fatto eroso continuamente in questi anni le competenze e i diritti dei singoli Stati e perciò dei singoli cittadini. L’introduzione dell’euro oltre a sottrarre valore alla lira come è ben evidente,ha sottratto la gestione del debito pubblico nazionale ai singoli paesi,trasformandola in una straordinaria condizione di sudditanza politica,economia e sociale .Perchè non abbiamo il controllo della moneta né del debito pubblico;sono i creditori a dettare le condizioni ed è la Banca Centrale Europea a determinare la nostra “salvezza”,beffati quindi due volte. Possiamo tutti osservare il declino dell’Italia,come in altri paesi dell’Euro, essa non è più libera di decidere la politica fiscale,quella economica,imprigionata com’è dai vincoli europei.Ma nuove brexit si muovono come un’onda d’urto potente ed inaspettata verso una autonomia di pensiero,di scelta economica,di scelte di mercato che avvantaggiano oggi per meri calcoli la importazione più che la esportazione,perché i risultati li conosciamo: la piccola industria muore,la disoccupazione aumenta,il commercio langue,l’età della pensione aumenta sempre di più,le tasse salgono a livelli insostenibili,lo stato sociale diminuisce;però aumentano le norme sovranazionali,le regole,i divieti,le imposizioni. E,naturalmente aumenta una immigrazione incontrollata che,in quanto tale,è fonte di tensioni ed ingiustizie.Ingiusto è usare gli immigrati come merce di scambio laddove la Comunità Europea paga ingenti somme per l’accoglienza,ma dopo di questa essi cadono nel dimenticatoio rinchiusi come gli indiani d’America in recinti e lasciati allo sbando quando ne scavalcano i confini alla ricerca di una nuova identità. Come possiamo permettere tutto ciò? L’onda che si è alzata in tutta Italia,e nel mio paese,ha un significato duplice a cui i miei concittadini devono dare risposta: ribellarsi ad un processo economico che ha provocato un continuo impoverimento della classe media e rompere con le èlite politico-economiche incapaci di autocritica e scelte concrete. Il mio paese sia di esempio a quanti in un contesto ampio di condivisione e di unità nazionale ha ricreato il sentimento di appartenenza e di forza attorno ad un nuovo progetto di sviluppo economico libero da condizionamenti di attori incompetenti,privi di lungimiranza che continuano a governare territori ricchi naturalmente di opportunità per le quali purtroppo non hanno la vista giusta ma costringono purtroppo i giovani ad emigrare”. (A cura di Vittoria De Salvia , imprenditrice. Manfredonia 05.12.2016)