Il Gargano disse che

Puglia/ Scuola, tremila docenti in meno. I sindacati: parlamentari sordi.


Puglia/ Scuola, tremila docenti in meno. I sindacati: parlamentari sordi. Vertice in assessorato si sollecitano audizioni in senato per arginare precariato e classi pollaio. StampaEmail 
 Nei giorni scorsi, su richiesta dell'assessore all'Istruzione e Lavoro Sebastiano Leo, si è tenuto un confronto con le organizzazioni sindacali della scuola e i parlamentari pugliesi «per definire insieme alcune idee comuni da sottoporre al Governo». A spiegar lo è lo stesso assessore, ricordando che «l'accordo politico tra Ministero e organizzazioni Sindacali, sottoscritto il 29 scorso relativo alla mobilità e alle assunzioni in ruolo, prelude ad una soluzione positiva per il sistema scolastico. Tuttavia restano alcuni aspetti da chiarire per la scuola pugliese: è nostra volontà portare all'attenzione del Governo la sofferenza in termini di dotazione di organico della nostra regione che risulta, da anni, avere una media alunni/ classe tra le più alte d'Italia». Secondo l'assessore «è anche necessario ridefinire il tempo scuola nel settore un scuola primaria e seconda di I grado, allineando il tempo di permanenza presso gli istituti scolastici pugliesi alla media nazionale”. Dal controllo aggiunge, «è emerso un deficit di circa 3.000 posti, che potrebbero derivare dalla trasformazione dell'organico di fatto in organico di diritto, in base alle risorse finanziarie inserite nella legge di stabilità, al fine di arricchire l'offerta formativa, contrastare la dispersione scolastica e garantire il diritto allo stu­dio». Insomma, una riunione in «piena condivisone» se fossero, davvero, stati tutti presenti. Ma a sentire la Uil, a quel confronto i parlamentari non si sono presentati. «Ancora una volta la politica nazionale si mostra sorda nei con­fronti della scuola, del futuro delle nuove generazioni, argomenti buoni solo per le campagne elet­torali e per gli slogan. Purtroppo, alla riunione convocata dall'asses­sore regionale - dice Giovanni Verga, segretario regionale della Uil Scuola - molti dei parlamentari pugliesi, tutti invitati a parteci­pare, erano assenti. Come al solito, ci sono problemi più importanti della scuola di cui occuparsi, come al solito i lavoratori della scuola e gli studenti sono i figli di un Dio minore in questo Paese, nonostan­te da anni il sistema scolastico, specialmente al Sud e in Puglia in Particolare, sopravviva esclusiva­mente grazie al senso del dovere e alla passione di dirigenti scolasti­ci, docenti e personale Ata, di chi, insomma, pur lavorando in con­dizioni pessime, senza risorse; senza prospettive occupazionali stabili, sotto organico e in istituti fatiscenti, non si rassegna all'as­senza totale di volontà politica e a un futuro di mediocrità per i propri figli e per i figli di tante fa­miglie pugliesi». La nota positiva, secondo la Uil, è che «è stata con­cordata una mozione di impegno e, soprattutto, la programmazione di un'audizione alla quale parte­ciperanno l'assessore Leo e i sin­dacati di categoria regionali pres­so la VII Commissione del Senato. Se Maometto non va la montagna­ dice Verga - la montagna va da Maometto. Andremo noi a Roma, magari sarà più comodo parteci­pare per i parlamentari locali. E al Senato ribadiremo, senza se e sen­za ma, il nostro punto di vista: la Puglia è già stata la regione più penalizzata del Mezzogiorno e d'I­talia. All'appello, per colmare le carenze di personale, mancano 3000 posti-docenti, che vanno col­mati per riuscire quantomeno a limitare il fenomeno delle classi pollaio. Non è possibile continua­re a fare le nozze con i fichi secchi, la qualità dell'offerta formativa - sottolinea - deve essere elevata per rendere la scuola pugliese nuova­mente competitiva. Inoltre, i 3000 posti consentirebbero di porre rimedio alla condizione di tanti do­centi costretti ad emigrare lonta­no da casa per ottenere una cat­tedra e porre fine al precariato».