Il Gargano disse che

Parco del Gargano, rinviato il parere della Comunità sul Piano.


Parco del Gargano, rinviato il parere della Comunità sul Piano. StampaEmail 
La Comunità del Parco Nazionale del Gargano, presieduta dal sindaco di Peschici, Franco Tavaglione, si è riunita a Monte Sant'Angelo, per esprimere il parere sul Piano del Parco e sul Piano socio-economico pluriennale prima di passare all'approvazione da parte del consiglio direttivo dell'Ente. La riunione si è chiusa con un nulla di fatto in quanto gli undici sindaci presenti su diciotto hanno chiesto il rinvio dei due principali accapo per verificare meglio i contenuti dei due documenti. La Comunità del Parco prima di affrontare i punti all'ordine del giorno ha ricevuto i rappresentanti de "Un manifesto per il Parco" i quali hanno presentato ai sindaci il documento sottoscritto la settimana scorsa a Vico del Gargano. "Oggi si concretizza l'ultimo passaggio istituzionale. Con la consegna e l'acquisizione del manifesto alla Comunità del Parco - dicono Piemontese e Ottaviano - chiediamo ufficialmente che i sindaci si assumano le responsabilità esprimendosi concretamente sui sette anni amministrati da Stefano Pecorella. Noi la faccia, in modo costruttivo l'abbiamo messa, non si dica che i giovani non partecipano ai confronti di un certo livello". In poche parole il documento boccia la gestione del Parco che secondo il comitato è stata poco attenta ai bisogni del territorio. "Chiediamo un sostanziale cambio di passo che metta al centro della gestione dell'area protetta la comunità e il patrimonio naturalistico, storico e culturale. Il nostro non è un attacco alla persona di Pecorella. Se deve essere considerato un attacco può esserlo al massimo verso l’operato degli ultimi anni e dunque verso la gestione e la presidenza degli ultimi anni, ma non contro la persona. D’altronde sarebbe incoerente proporre un cambio di rotta senza prendere le distanze da quanto avvenuto fino ad ora” hanno affermato i promotori de il Manifesto per i Parco. Nel suo intervento il presidente ha auspicato una maggior apertura e collaborazione con la cittadinanza attiva ed i movimenti che partono dal basso, ma nello stesso tempo non ha accettato alcuni passaggi del documento come il seguente: "La gestione del Parco deve perseguire unicamente il solo bene del territorio del Parco e della sua comunità, abnegando del tutto azioni di clientelismo, logoranti per il territorio". Pecorella con un twitter ha risposto così: "I sindaci difendono Pecorella per attacchi personali e condannano il concetto di clientelismo espresso nel Manifesto per il Parco.