Monte S. Angelo/ I giovani vanno avanti «Cambiare il Parco». I contenuti illustrati all'assemblea dei sindaci dell’area protetta. Ora discussioni in tutti i Comuni.
StampaEmail Vanno avanti i promotori del Manifesto per il buon governo del Parco Nazionale del Gargano approdato alla riunione della Comunità del Parco Nazionale del Gargano. A presentarlo Domenico Ottaviano e Felice Piemontese. Undici su venti i sindaci e delegati dei comuni presenti alla comunità che hanno potuto ascoltare e colloquiare con i rappresentanti della società civile: Apricena, Cagnano Varano, Lesina, Mattinata, Peschici, Rignano, Rodi Garganico, San Marco in Lamis, San Giovanni Rotondo, Vìcodel Gargano e Vieste. Ha aperto l'audizione Ottaviano spiegando che questo documento è stato il frutto dell'incontro tenutosi a Vico del Gargano lo scorso 28 Gennaio e che ad oggi ha raccolto più di 600 sottoscrizioni tra i cittadini. Lo stesso rappresentante è andato poi a fondo presentando i cinque punti del manifesto, che sono i principali e immediati bisogni dell'ente nella nuova visione del Parco che il comitato spontaneo propone ribadendo altresì "che questa discussione non verte sulla persona di Stefano Pecorella, ma sul futuro di questo Ente e del ruolo delle comunità che devono poter beneficiare delle azioni intraprese dal Parco sia in termini di conservazione che di sviluppo". «Coerentemente con quanto sostenuto- ha sottolineato- l'attuale presidente non può essere garante di questo cambiamento» Enfasi è stata data al primo punto, quello fondamentale del Manifesto: il ruolo della comunità. «C'è un distacco evidente e mai sanato tra Ente e le comunità del Gargano. Se ci guardiamo indietro,' senza 'timore di essere smentiti, possiamo vedere un rapporto piramidale, dove la comunità dal basso può solo chiedere intercessione al vertice. Un capovolgimento della piramide ,è non più rinviabile», affermano i promotori del manifesto. Spiegando il secondo punto (una governance efficace) ha chiamato in causa i primi cittadini: «I sindaci devono trovare la forza di rivendicare quel ruolo centrale che per legge ricoprono nell'ente. Non possono essere più-considerati parti da accontentare con un finanziamento. Se acconsentite ad una parte di politica, interessata solo a mantenere lo status quo, di imporvi una linea che va contro gli interessi di tutti state privando l'intero territorio di una strategia unica di sviluppo. Noi giovani, i vostri figli, siamo costretti ad emigrare al nord o all'estero per studiare e lavorare, è una mancanza vostra, voi dovete lavorare per garantire un futuro alle nostre comunità partendo dal funzionamento di questo ente fondamentale per la conservazione del patrimonio e lo sviluppo". La presentazione si è focalizzata su gli altri punti del manifesto: conservazione sviluppo e sostenibilità, accessibilità e trasparenza e la figura del presidente. 1 rappresentanti hanno chiesto al Presidente della comunità Franco. Tavaglione che il Manifesto venisse acquisito e discusso nella Comunità del Parco e altresì che i sindaci lo portino nelle loro città per discuterlo nei consigli comunali. «Oggi si concretizza l'ultimo passaggio istituzionale. Con la consegna e l'acquisizione del manifesto alla Comunità del Parco chiediamo ufficialmente, da cittadini, che i sindaci si prendano le loro responsabilità dicendo anche la loro sulla gestione passata e su come si intende percorrere la strada nei prossimi. Noi - ha chiuso Felice Piemontese - la faccia, in modo costruttivo e senza essere forcaioli, ce l'abbiamo messa: non si dica un domani che i giovani non abbiano detto la loro e manifestato i bisogni di una intera comunità».