Il Gargano disse che

Basket - Americani si o americani no? Per la Bisanum Vieste i play-out sempre più vicini


Basket - Americani si o americani no? Per la Bisanum Vieste i play-out sempre più vicini StampaEmailVideo 
  Ancora una sconfitta per la Bisanum Viaggi Sunshine Basket Vieste, questa volta strapazzata dalla Nuova Pallacanestro Ceglie, quarta forza del campionato. Gara mai in discussione, con gli ospiti che hanno surclassato i padroni di casa arrivando alla sirena finale col punteggio di 62-88. A quattro giornate dalla fine della regular-season, si complica la situazione in classifica per la squadra di coach Desantis che rischia di dover giocare gli spareggi per agguantare la salvezza. Se sulla partita non c'è molto da dire, i commenti di fine gara erano tutti legati alla presenza di giocatori americani nella formazione ospite, così come erano regolarmente in campo quelli di Foggia e Manfredonia nelle precedenti gare: “E perché loro si e noi no?” E', infatti, balzata agli occhi di tutti gli spettatori del palazzetto dell'Omnisport la presenza di Neal e Funderburke (oltre a quella dell'infortunato Paggi) sui gradoni tra i tifosi: e perché non in campo? La motivazione è legata ad un problema relativo al permesso di soggiorno, scaduto perché i giocatori non hanno un contratto professionistico o dilettante (previsto solo in serie A1 e A2). Da qualche settimana, infatti, si è acclarata la posizione irregolare di quei giocatori di basket che militano nei campionati di serie C di tutta Italia, il cui tesseramento non consente il rilascio del permesso di soggiorno per lo svolgimento di attività sportiva. La loro permanenza in Italia metterebbe presidenti di società e dirigenti nella scomoda posizione di chi favorisce la clandestinità, esponendoli a condanne penali fino a 4 anni di reclusione. Questo argomento è stato oggetto di discussione anche nella trasmissione di Sky “Basket room” della quale si allega lo stralcio. Quanto è venuto fuori nell'ultimo mese ha creato non pochi grattacapi a tutti i livelli, compreso nella Federazione Italiana Pallacanestro che ha scaricato sulle società ogni responsabilità legata all'utilizzo di giocatori non comunitari. Eppure i tesseramenti (soldi compresi) di giocatori stranieri li ha accettati senza troppi problemi. L'unica rassicurazione giunta dalla FIP è che non ci saranno sconfitte a tavolino per chi schiererà giocatori non in regola con la loro permanenza sul territorio italiano. Nel campionato di Serie C Silver pugliese, quello in cui milita la Bisanum Viaggi Vieste, solo tre società hanno deciso di rispettare il diktat e fare a meno degli stranieri: Adria Bari (già matematicamente retrocessa), Martina Franca e Vieste. E le altre? Alcune ritengono di aver aggirato l'ostacolo rimandando a casa gli stranieri schierati fino a dicembre, prendendone altri a gennaio. Altri, invece, hanno probabilmente intuito che questa è una fase di transizione (impunita) che durerà fino a fine campionato, in attesa della modifica del regolamento che risolverà ogni problema per la prossima stagione. Ma quindi chi sta sbagliando? Chi sta rispettando la normativa, mettendo a rischio un'intera stagione da salvare con i play-out (ed è il caso della Bisanum Viaggi) o chi sta rischiando di ricevere sanzioni pesanti (che potrebbero non arrivare mai) per conquistare matematicamente la salvezza, approfittando della classica “tolleranza all'italiana”? Ma soprattutto (e torniamo a Vieste), considerando che Neal e Funderburke sono ancora qui da “clandestini” (esponendo presidente e dirigenti comunque ai rischi penali), non sarebbe stato meglio farli giocare? Sandro Siena