Il Gargano disse che

Concessioni, l’ira dei balneari. Il ministro Costa li gela: “impossibile il rinnovo per 30 anni”


Concessioni, l’ira dei balneari. Il ministro Costa li gela: “impossibile il rinnovo per 30 anni”. E loro: “così perderemo tutti gli investimenti”. StampaEmail 
 Si è tenuta a Bari un’affollata assemblea di balneari indetta dalle associazioni Sib Confcommercio, FIBA Confesercenti e Assobalneari Confindustria per illustrare e discutere del Ddl di riforma del settore. Il Vicepresidente nazionale vicario del SIB Confcommercio Antonio Capacchione ha esordito dicendo che “è ormai tempo di passare dagli slogan generici tipo “No alle aste” che nessun balneare vuole al lavoro concreto per risolvere la questione balneare che per noi significa trent’anni alle imprese esistenti, indennizzo al termine di questo periodo e sdemanializzazione delle aree di sedime delle strutture“. Per quanto riguarda la manifestazione del 15 marzo ha ribadito che la sua organizzazione è fermamente contraria “perché l’obbligo della pubblica evidenza non deriva solo dalla Bolkestein per cui è un discorso di verità dire che anche se uscissimo dall’Europa il problema non sarebbe risolto così come è sbagliato bocciare un provvedimento normativo che invece va migliorato e precisato: la bocciatura del provvedimento sarebbe rimandare tutto alla prossima legislatura con danni evidenti alla categoria”. Subito dopo è intervenuto l’on. Pizzolante che sulla questione della proroga trentennale ha dichiarato che “siffatta proroga è contraria alla sentenza della CGUE per cui chiaramente non è giuridicamente sostenibile”. Sul punto è stato quindi costretto il Presidente Capacchione a replicare e sottolineare “la diversità di vedute con l’on. Pizzolante e l’insistenza dei balneari sulla richiesta fondata proprio su una diversa lettura della sentenza della CGUE”. “La Regione è parte lesa come voi imprenditori dalla direttiva Bolkestein”. Lo ha detto l’assessore allo Sviluppo Economico e al Turismo, Loredana Capone che poi ha proseguito dicendo che “la direttiva Bolkestein tratta poi la situazione italiana come tutte le situazioni europee: Ma ci sono differenze tra gli Stati: l’uguaglianza formale può portare danni, perché si considerano uguali situazioni che sono diseguali: lo dice la nostra Costituzione che l’uguaglianza deve essere sostanziale”. “Da noi – ha concluso - la nascita degli stabilimenti balneari è per fornire servizi ad un’utenza di tipo familiare in maniera stabile. Quando le imprese hanno investito, si sono fidate dello Stato di avere una concessione demaniale di lungo periodo. E quindi dovevamo porre dei paletti contro la Bolkestein che pretende di mettere tutti a gara. Si deve tenere conto della necessità che gli investimenti compiuti, in molti casi con i soldi della Regione – per questo ho detto che siamo parte lese – siano valorizzati. Non possiamo annullare gli investimenti di imprese che danno lavoro alle persone: si deve stabilire un periodo transitorio che consenta l’ammortamento, periodo che sia il massimo possibile, concordandolo con la commissione europea. Supporteremo in tal senso il ministro Costa rispetto ad un’azione che porti a una proroga motivata che salvaguardi sia il diritto all’impresa che il principio della concorrenza”. All’assemblea è intervenuto anche l’assessore regionale al Demanio, Raffaele Piemontese. “Ho apprezzato – ha detto Piemontese – il fatto che ora ci sia un testo di un DDL per il riordino delle concessioni demaniali, perchè a seguito della sentenza del Consiglio di Stato c’è stata una situazione di paralisi e di caos normativo per gli imprenditori balneari che non hanno avuto più certezza per il futuro e che ha impedito ulteriori investimenti per un comparto importante della nostra economia. Ci sono stati poi interventi da parte della Corte di giustizia europea e quindi oggi è importante che il Governo e il Parlamento inizino a dare certezze al settore. La Puglia è estremamente interessata, perche abbiamo 970 chilometri di costa, 65 comuni balneari e abbiamo tutto l’interesse pubblico affinchè le nostre spiagge siano belle e attrattive per lo sviluppo del turismo: è interesse pubblico che le spiagge abbiano i migliori servizi”. Il Sottosegretario al Ministero del lavoro senatore Massimo Cassano ha, quindi, dichiarato che “c’è tutto l’impegno del Governo per tutelare questa categoria di imprese che sono poi dei lavoratori che non vanno”licenziati” dallo Stato ma invece tutelati e garantiti”. E’ poi intervenuto il senatore Salvatore Tomaselli che ha assicurato di sostenere le ragioni dei balneari ai quali “va garantito di poter continuare a fornire i propri servizi e messi nella condizione di poter fare investimenti al momento bloccati”. Sulla proroga dei trent’anni Tomaselli ha detto che la “stessa non può essere costituita dai tempi tecnici per poter fare le gare ma è necessario un periodo congruo ben più lungo per poter fare ulteriori investimenti”. Ha quindi concluso il Ministro Costa evidenziando “che è indispensabile porre in essere un processo legislativo di tutela delle imprese attualmente operanti abbandonando la logica delle “pezze” come l’ultima proroga bocciata dalla CGUE”. Per quanto riguarda la proroga trentennale richiesta dalle organizzazioni sindacali ha dichiarato che ”non è pregiudizialmente contrario ma che la stessa necessita dei necessari approfondimenti affinchè non si trasformi nell’ennesima presa in giro dei balneari con una soluzione che viene poi vanificata dalla giustizia amministrativa o dall’Europa con una procedura di infrazione”. Il presidente Capacchione, a nome dei sindacati organizzatori dell’evento, ha quindi consegnato al Ministro Costa e agli altri partecipanti un documento sulle richieste che i balneari pugliesi reputano irrinunciabili. Michele Giarrusso Consigliere SIB