Il Gargano disse che

Vieste/ Riscopriamo le nostre origini con il dialetto!!! Oggi alle ore 18.00 a Cazzalaranda con i ragazzi della 3°A


Vieste/ Riscopriamo le nostre origini con il dialetto!!! Oggi alle ore 18.00 a Cazzalaranda con i ragazzi della 3°A del Liceo Scientifico di Vieste (Alternanza Scuola-Lavoro). StampaEmail 
  Durante il nostro percorso di alternanza scuola-lavoro presso Onda Radio-Faro, ci siamo immersi nella scoperta del nostro dialetto, così ricco di termini, oggi usato sempre meno da noi giovani e riadattato ad un italiano più moderno. Ritornare alle origini è sempre il miglior modo per cambiare e maturare, non bisogna lasciarsi alle spalle quello che si è appreso con molta fatica negli anni addietro. In particolare il nostro dialetto, il dialetto "viestano" è ricco di etimologie e termini lessicali lontani dall'italiano corrente, la fonetica dei suoni comprende più di cinque vocali italiane, la cui pronuncia è molto simile al francese e al tedesco. Fondamentale è la struttura sintattico-grammaticale molto semplificata, quest'ultima ci aiuta a creare frasi anche con pochissimi termini. La filologia del nostro dialetto è ampia, alcuni studiosi e scrittori si sono fatti carico del grande impegno di ricostruirla, tra cui: i fratelli Franco e Vincenzo Lopriore e Marco Della Malva, siamo in dovere di ringraziarli per aver messo per iscritto l'enorme patrimonio linguistico lasciato dai nostri avi, realizzando un vocabolario intitolato Dialetti garganici: dizionario etimologico di voci proprie del dialetto viestano(Ed. Libreria Goliardica Trieste). Qui sotto trascriveremo alcuni dei termini presenti in questo dizionario con la speranza di far rinascere in voi l'amore per la nostra lingua e per le nostre tradizioni: sapete cosa significa putëk, tukkatìn o kr'tur? Andiamo insieme a riscoprire il loro antico significato: • Putëk: negozio di generi alimentari. E. ted. "Apotheke" farmacia, sp." botiga" merceria e"bodega" cantina, stiva. It. bottega. • Appaplušà(pr. appaplušciá): sonnecchiare. E. < incrocio it. palpebra + it. dis. "luciare" guardare fissamente. • Appuppà: non pagare, essere insolvente, negare un debito. E. il verbo appare costruito sul sost. *pupp, con il significato di mostrare il "di dietro" quando non si è in condizioni di onorare un debito. La loc. è paragonabile all'it. "mostrare il culo", "essere con il culo scoperto", con il sedere per terra, ad indicare la negazione di un debito ovvero l'impossibilità di pagare. Nel medioevo i debitori insolventi venivano esposti alla berlina con il sedere scoperto. • Kr'tur: lisciva. La soluzione di acqua e cenere bollente che residuava nel bucato di una volta. E. adatt. dello sp. "curt(ad)or" < "curar" candeggiare, imbiancare. O corruzione dell'it. "colatura" quello che resta dalla colatura della cenere. • Tukkatìn: fazzoletto intorno al capo. E. < dim. it. "tocco" berretta tonda senza tesa < celtico "toc". Sp. "tocador" fazzoletto intorno al capo. • Z'rlùs: lamentoso, piagnucoloso. E. < it. "zirlo" il verso breve e acuto del tordo. Lett. "zirloso". Sp. "chirlar" borbottare. Appuntamento oggi pomeriggio a Cazzalaranda alle ore 18.00 con noi dell'Alternanza e con Franco Lopriore, autore del dizionario etimologico del dialetto viestano. Alessia Campaniello Carmela Clemente 3°A Liceo Scientifico Progetto Alternanza Scuola-Lavoro